Sta per partire il countdown verso il pranzo di Natale. Si avvicina davvero a lunghi passi questo momento. L’autunno sta pian piano lasciando spazio all’inverno. In molti posti è arrivata la neve. Le luci illuminano già gran parte delle nostre città. Questa è, per tradizione, la settimana in cui si preparano alberi e presepi. Insomma, è quasi tutto pronto.
Abbiamo già visto quanto sia importante la scelta di primi e dolci. A proposito di come aprire il pranzo, basta leggere per abbassare il colesterolo anche nel pranzo di Natale è importante cucinare bene questa lasagna. In questo modo faremo coincidere il gusto del salmone ai suoi effetti benefici. Ci siamo poi spostati sul dolce. Qui la tradizione di ogni singola regione italiana ci può far davvero sbizzarrire per quantità e qualità della scelta. In macché panettone e pandoro è questo il dolce da preparare per fare una bella figura a Natale abbiamo descritto la Torta Gubana.
Ecco quali vini scegliere per un pranzo di Natale indimenticabile da raccontare ai nipoti
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Se ci pensiamo bene, però, tutti parlano di mangiare, ma pochissimi parlano del bere. Come se l’accostamento di un buon cibo a un buon vino non contasse. Certo, la preparazione richiede molto più di tempo di un semplice acquisto. Non è detto, tuttavia, però che la prima cosa sia più facile della seconda.
Se si vuole qualcosa di diverso e ricercato, non basta semplicemente recarsi al supermercato. Oggi anche lì si trovano dei buonissimi vini di qualità, ma le enoteche sono luoghi affascinanti e speciali per scegliere i prodotti migliori. Senza dimenticare che potremmo recarci qui, per trovare qualcosa di davvero top: per regali di Natale originali e particolari torna finalmente l’Artigiano in Fiera a Milano. [n.d.r. I vini riportati sono stati scelti dal redattore secondo il proprio gusto e le informazioni in suo possesso].
Iniziamo dai classici piemontesi da abbinare alle carni o alle lasagne al ragù. Con Nebiolo e Barbera difficilmente si sbaglia, così come con il classico Chianti della Toscana. Vini dal gusto riconosciuto universalmente. Se invece optassimo per un primo di pesce, come quello suggerito all’inizio, possiamo scegliere tra un Vermentino marchigiano e un Greco di Tufo proveniente dall’Irpinia. Uno tra i pochissimi vini bianchi italiani che si presta all’invecchiamento.
Lo Sciacchetrà
Se pensiamo al dolce, invece, possiamo andare sul sicuro con un classico Moscato d’Asti oppure osare molto di più, anche a livello economico con uno Sciacchetrà delle Cinque Terre. Un passito doc, prodotto solo in alcuni comuni della provincia di La Spezia. Qualità purissima, ma prezzo elevato. Davvero da grandi occasioni. Ecco quali vini scegliere per un pranzo di Natale indimenticabile da raccontare ai nipoti, tra tradizione ed eccellenze tipiche italiane.