Chi soffre di ipercolesterolemia sa di dover stare alla larga dal consumo eccessivo di carne animale bianca o rossa. Anche i prodotti caseari possono mettere a rischio la salute dei soggetti che hanno livelli di LDL alti. Ciò non significa che si debba bandire totalmente il consumo di carne o formaggi. Non a caso sono questi “I 5 formaggi più magri che possono mangiare i diabetici, gli intolleranti al lattosio e chi ha il colesterolo alto” .
Tuttavia è pur sempre consigliabile preferire il pesce per mantenere entro specifici parametri la quantità di grasso presente nel sangue. Proprio per evitare il deposito di grasso su arterie e vasi sanguigni occorre seguire un regime alimentare molto sorvegliato. Ciò significa che conviene valutare e selezionare con cura quali cibi inserire nella dieta quotidiana. Pertanto ecco quali tipi di pesce mangiare con il colesterolo cattivo alto e cosa fare con salmone e spigola, calamari e cozze. Come molti sanno infatti a rendere ghiotte alcune pietanze spesso è proprio la presenza di molluschi e crostacei.
Anche i pesci infatti possono essere ricchi di grassi, ma contengono peptidi, ovvero proteine che contribuiscono a mantenere basso il colesterolo cattivo e quello totale. Secondo i nostri consulenti “Ecco quando preoccuparsi per i valori del colesterolo LDL e quanto deve essere alto quello totale”. D’altronde proprio grazie alla presenza di acidi grassi omega-3, la carne di pesce assicura un effetto benefico sulla salute di cuore e vasi sanguigni. Per evitare dunque malattie cardiovascolari ecco quali tipi di pesce mangiare con il colesterolo alto e cosa fare con salmone e spigola, calamari e cozze.
Ecco quali tipi di pesce mangiare con il colesterolo cattivo alto e cosa fare con salmone e spigola, calamari e cozze
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I pesci infatti si distinguono in grassi, semi-magri e magri proprio in riferimento alla percentuale di grasso che oscilla tra lo 0,5% e il 27%. Il tipo di pesce che dovrebbe rientrare in una dieta alimentare finalizzata ad abbassare il colesterolo LDL è quello ricco di omega 3. Largo spazio dunque a pesce azzurro come alici, sgombro, sardine, tonno palamita, aringhe e ricciola. Altrettanto consigliabili per la presenza di grassi omega-3 sono la trota e il salmone, meglio se con cottura al vapore. Sono da evitare con scrupolo infatti le fritture di pesce, soprattutto quelle in cui figurano crostacei e molluschi. Ciò perché ad esempio le cozze presentano 121 mg di colesterolo ogni 100 grammi che corrispondono all’incirca al 29% di lipidi. Meno alto il livello lipidico delle vongole, ma molto compromettente quello dei calamari che sarebbe preferibile sostituire con le seppie.
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