Tempo di diplomi. Per chi finisce le scuole superiori, si avvicina una scelta difficile: quella del percorso di studi da intraprendere. Certo, seguire le proprie passioni è importante. Ma molti neo-diplomati vogliono avere un’idea delle prospettive lavorative.
Un aiuto viene allora dalla ricerca realizzata da Unioncamere e ANPAL. Ecco quali lauree scegliere per trovare facilmente lavoro nei prossimi cinque anni secondo il più recente studio.
Le previsioni occupazionali 2021-2025 secondo le previsioni di Unioncamere e ANPAL
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Unioncamere e ANPAL hanno recentemente pubblicato i risultati dell’ultimo studio basato sul Sistema Informativo Excelsior. Questo sistema fornisce previsioni sul fabbisogno occupazionale a medio termine, ovvero nei prossimi cinque anni. Fra gli obiettivi di fondo del progetto c’è anche aiutare gli studenti e le famiglie a orientarsi fra i diversi percorsi formativi.
La ricerca ha dovuto ovviamente tenere conto dello shock causato dal Covid 19. Si è preso in considerazione sia l’impatto particolarmente rilevante su alcuni settori, sia le risorse di cui beneficerà la ripresa (soprattutto quelle del Recovery Fund).
In generale, lo studio rivela che fra il 2021 e il 2025 il fabbisogno di laureati in Italia sarà attorno a 1,2 milioni di unità. Ovvero, in media, fra i 228 mila e i 239 mila laureati l’anno. Il fabbisogno riguarderà per il 61-62% il settore privato, per il 38-39% la pubblica amministrazione. Ma, più nel dettaglio, quali sono i settori che richiedono più laureati?
Ecco quali lauree scegliere per trovare facilmente lavoro nei prossimi cinque anni secondo il più recente studio
Secondo lo studio Unioncamere e ANPAL, la prima area su cui puntare è quella economico-statistica. Il settore richiederà infatti fra i 36 mila e i 40 mila laureati all’anno. Segue l’area giuridica e politico-sociale, per cui è prevista una richiesta di oltre 39mila unità (di cui 23.100 per l’indirizzo giuridico e 16.300 per quello politico-sociale).
Al terzo posto l’indirizzo medico-sanitario (33-35mila laureati in media all’anno), con una crescente domanda dovuta all’invecchiamento della popolazione e all’adeguamento dei sistemi sanitari a seguito della pandemia. Subito sotto il podio si posiziona il settore ingegneristico (che richiederà 31-35mila laureati all’anno).
A seguire nella top ten:
a) insegnamento e formazione;
b) area letteraria, filosofica, storico-artistica;
c) architettura e settore urbanistico territoriale;
d) settore linguistico, traduzione e interpretariato;
e) settore scientifico, matematico e fisico;
f) psicologia.
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