Ecco quali ETF hanno fatto faville nella prima parte del 2023 con guadagni anche del 17%

Ecco quali ETF hanno fatto faville

Alcuni ETF del primo semestre del 2023 hanno avuto performance decisamente migliori rispetto alla media. Ecco quali sono questi ETF e quali fattori hanno influenzato la loro performance.

Fine del primo semestre dell’anno e quindi è tempo di bilanci, specialmente sui mercati azionari. Bilancio che potrebbe aiutarci a capire come potrebbero muoversi le Borse nella seconda parte dell’anno. La prima parte dell’anno è stata generosa per gli investitori dei mercati azionari, ma non per tutti. Alcuni macrosettori sono stati privilegiati dagli acquisti e alcune Borse hanno fatto meglio di altre. Capire lo scenario economico che ha accompagnato queste performance potrebbe aiutare a capire cosa potrebbe accadere nel secondo semestre del 2023.

Lo scenario economico del primo semestre

Il contesto economico globale della prima parte del 2023 è stato segnato da una forte crescita dell’inflazione. Per contrastare la corsa dei prezzi, molte delle banche centrali dei Paesi più sviluppati hanno messo in atto una politica monetaria restrittiva. Così, per tutta la prima parte del 2023 l’economia mondiale e i mercati finanziari hanno dovuto fare i conti con un aggressivo aumento dei tassi di interesse.

La politica monetaria delle principali banche centrali del Pianeta ha avuto ripercussioni a livello mondiale, rallentando la crescita, ma anche a livello locale. Nel primo trimestre sono fallite tre banche in USA, tra queste la Silicon Valley Bank, l’ottava del Paese per dimensioni. In Europa, Credit Suisse ha rischiato il fallimento e Deutsche Bank ha passato un momento molto difficile.

Le Borse che hanno avuto il migliore rendimento

Tuttavia, i mercati azionari dei Paesi sviluppati hanno mostrato una buona performance, con una media di quasi il 13% di rendimento. Invece hanno deluso le Borse dei mercati dei cosiddetti Paesi emergenti. Le Borse azionarie di queste economie hanno avuto un rendimento medio inferiore al 3%.

Tra i mercati azionari sviluppati si sono distinte in particolare due Borse, quella USA e, a sorpresa, quella italiana. Nel primo semestre dell’anno l’indice maggiore USA, l’S&P 500 ha guadagnato quasi il 15%. Sulla Borsa italiana, il Ftse Mib, l’indice dei 40 maggiori titoli azionari, ha guadagnato il 17%.

Ecco quali ETF hanno fatto faville e avuto la performance migliore nel primo semestre

In questo scenario, gli ETF (Exchange Traded Funds) si sono confermati come uno strumento efficace e conveniente per puntare sull’andamento degli indici azionari. Questi prodotti sono perfetti per diversificare il proprio portafoglio e cogliere le opportunità offerte dai vari settori e aree geografiche. Gli ETF sono fondi che replicano l’andamento di un indice o di una categoria di asset, come azioni, obbligazioni, materie prime, ecc. Si possono comprare e vendere facilmente in Borsa, come delle azioni, e hanno costi di gestione molto bassi.

Ecco quali ETF hanno fatto faville e realizzato le migliori performance replicando la Borsa USA e italiana. Il Lyxor Ftse Mib (ISIN: FR0010010827) è l’ETF che replica l’indice maggiore di Piazza Affari, con la maggiore capitalizzazione. Dal 2 gennaio al 30 giugno del 2023 ha realizzato una performance del 20%. L’ETF Lyxor S&P 500 (ISIN: LU0496786574) replica l’andamento del maggiore indice USA. Nella prima parte dell’anno questo Exchange Traded Fund, quotato anche sulla Borsa di Milano, ha avuto un rendimento del 12% circa.

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