Il tè è la seconda bevanda più consumata al Mondo. Si beve in tre forme: nero (78%), verde (20%) e oolung (2%). Gli appassionati dibattono sui segreti per preparare il té in maniera impeccabile o su quale sia il tè migliore, in termini di gusto e profumo. D’altra parte, esiste un’estesa letteratura scientifica che ha preso in considerazione i diversi effetti benefici del tè. È stata per esempio osservata una significativa riduzione della pressione sanguigna e della glicemia a digiuno associatata con il consumo di tè verde.
L’impatto che ha il tè sulla salute è legato soprattutto alla presenza di polifenoli. Il tè verde contiene molti polifenoli noti come catechine, tra cui l’epigallocatechina-3 gallato (EGCG), l’epigallocatechina (EGC) e l’epicatechina-3 gallato (ECG). Bere il tè nero avrebbe benefici uguali a quelli del consumo di tè verde in termini di capacità antiossidanti. Le teaflavine presenti nel tè nero, infatti, possiederebbero almeno la stessa potenza antiossidante delle catechine presenti nel tè verde (Leung LK et al 2001).
Tuttavia le modalità con cui queste molecole agiscono e le ragioni dei benefici osservati sono state evidenziate solo ora, in un recentissimo studio appena pubblicato. In base ai risultati ottenuti, ecco quale tè sarebbe da preferire tra tè nero e tè verde per rallentare l’invecchiamento.
Le differenze
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Il tè è un prodotto ottenuto dalla foglia e dal germoglio della pianta Camellia sinensis. La Camellia sinensis è un grande arbusto sempreverde originario dell’Asia orientale, dove è coltivato estensivamente. Le foglie essiccate e conciate di Camellia sono state utilizzate per preparare bevande per più di 4.000 anni. Il metodo di stagionatura determina la natura del tè da utilizzare per l’infusione. Il tè verde è un tipo di tè stagionato “non fermentato” e prodotto dall’essiccazione e dalla cottura a vapore delle foglie fresche; mentre le foglie di tè nero vengono appassite, arrotolate, fatte fermentare e quindi essiccate.
Ecco quale tè sarebbe da preferire tra tè nero e tè verde per rallentare l’invecchiamento
Fino ad ora, la ricerca ha ipotizzato che le catechine neutralizzino direttamente i radicali liberi derivanti dallo stress ossidativo e quindi prevengano danni alle cellule o al DNA. In questo modo agirebbero sulla salute e sull’invecchiamento. In un recente lavoro (Tian J et al, 2021) però, i ricercatori dell’ETH di Zurigo hanno ottenuto un risultato inaspettato e paradossale.
Le catechine non sarebbero antiossidanti, come supposto finora. Al contrario, concorrerebbero ad aumentare lo stress ossidativo a breve termine e la formazione dei radicali liberi. Grazie a questa azione iniziale, il corpo reagirebbe subito con la produzione di proteine con attività antiossidante. È in questo modo che si otterrebbero i benefici di cui abbiamo scritto in precedenza. Si tratta di un meccanismo indiretto, mai osservato prima.
Ad alte concentrazioni, le catechine diventano tossiche e possono danneggiare gli organi, proprio per la loro attivià pro-ossidante. Una tazza di tè verde al giorno invece fornirebbe il giusto quantitativo di catechine per avere, nel lungo periodo, benefici per la salute.
Il tè nero, contiene un livello molto più basso di catechine, poiché queste sono in gran parte distrutte dal processo di fermentazione. Per questa ragione, secondo gli autori, il tè verde sarebbe preferibile al tè nero.