La riforma del catasto, che interverrà a breve, inizia a provocare una serie di perplessità, scatenando interrogativi. In particolare, si ci chiede se con essa ci si debba aspettare una stangata sull’IMU. Questo perché, nell’ambito della riforma fiscale, si sta pensando di rimodulare anche il regime delle tasse sulla casa. La questione è molto scottante e attuale in quanto la legge delega sul punto è stata già inviata al Governo. Quindi, dovrebbe giungere in Consiglio dei Ministri entro la prossima settimana. La revisione delle tasse sulla casa è vista di cattivo occhio da buona parte della maggioranza. Tuttavia, essa è necessaria in quanto la sua richiesta proviene da organismi internazionali e non è più un affare interno. È stata, infatti, l’OCSE a richiederla alla Commissione Europea. Ecco quale stangata sulla casa potrebbe provocare la riforma del catasto. Ma, vediamo più nel dettaglio cosa potrebbe succedere.
Ecco quale stangata sulla casa potrebbe provocare la riforma del catasto
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La riforma del catasto dovrebbe comportare la rideterminazione delle destinazioni d’uso degli immobili. Questi saranno distinti in ordinari e speciali, mentre quelli coperti dai beni culturali rientrerebbero in una categoria a parte. Secondo passo sarebbe quello di aggiornare gli estimi catastali, rendendoli più coerenti con i valori attuali. Inoltre, si dovranno aggiornare, di volta in volta, le banche dati immobiliari sulla base delle informazioni provenienti dalla dichiarazione dei redditi. Il tutto, nell’ottica di un’imposizione fiscale più equa.
Quarto aspetto riguarda l’unità di misura degli immobili, che dovrebbe passare dal vano al metro quadrato. In questo modo, la determinazione del valore patrimoniale degli immobili dovrebbe essere più attendibile. Infine, con la riforma del catasto si dovrebbe andare definitivamente a sciogliere il nodo degli immobili fantasma. Al riguardo, possiamo dire che ad occuparsene è stata l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima, negli ultimi anni, ha realizzato una nuova mappatura catastale dei beni immobiliari, che comprende tutto il territorio nazionale.
Conclusione
Il fine della riforma catastale è quello di combattere l’evasione fiscale, che anche con riguardo agli immobili, presenta caratteristiche allarmanti. Tuttavia, la preoccupazione sottostante è quella di evitare aumenti dell’IMU, che vadano a gravare sugli onesti cittadini. Il tutto, aumenterà gli effetti di una crisi economica non ancora superata. Tuttavia, la riforma si rende necessaria a causa dell’intervento dell’OCSE sulla questione e dell’attenzione oramai rivolta al mattone. Il risultato della riforma dovrebbe essere quello di instaurare un regime più equo. Stiamo a vedere se ciò avverrà effettivamente.