Ecco quale Banca ha anticipato il taglio dei tassi di interesse, le ultime novità

Ecco quale Banca ha anticipato il taglio dei tassi di interesse

Si torna a parlare di tagli di interesse e delle manovre delle Banche centrali che li riguardano. Proprio ieri si è conclusa con un nulla di fatto l’ultima riunione della FED. I tassi sono rimasti invariati e sembra che si debba attendere il mese di giugno per ulteriori novità. Secondo le previsioni degli analisti, a giugno la BCE potrebbe fare da apripista alla Banca statunitense in merito ai tagli, contrariamente a quanto avviene di solito. Infatti, l’inflazione è molto più vicina al target del 2% in Europa piuttosto che negli Stati Uniti. In questi ultimi è infatti ancora superiore al 3%. Nel frattempo, la Bank of Japan ha preso una decisione storica, cioè quella di porre fine al proprio regime economico ultraespansivo (durato ben 17 anni) alzando i tassi dello 0,1%. Tuttavia, la notizia che più sta facendo discutere nelle ultime ore è un’altra. Una Banca ha infatti anticipato il taglio dei tassi di interesse. Scopriamo di quale si tratta. 

Ecco quale Banca ha anticipato il taglio dei tassi di interesse

Stiamo parlando della Banca Nazionale Svizzera, che ha tagliato il tasso d’interesse di riferimento di ben 25 punti base, portandolo all’1,5%. La modifica non è ancora entrata in vigore, ma lo farà domani e cioè in data 22 marzo 2024.

I portavoce riferiscono che l’allenamento della politica monetaria è dovuto all’efficacia delle contromisure prese verso l’inflazione elevata. I dati, particolarmente incoraggianti, hanno dunque spinto la Banca nazionale a tagliare il tasso di interesse di riferimento molto prima rispetto a tutte le altre. Dunque, ecco quale banca ha anticipato il taglio dei tassi di interesse.

Si continuerà ad osservare l’andamento dell’inflazione

Chiaramente, non è detto che a questo taglio ne seguiranno altri. Infatti, la Banca e i suoi esperti continueranno a monitorare gli indicatori relativi all’inflazione, in modo tale da poter procedere di volta in volta nel modo più adeguato.

Lo stesso modo in cui, insomma, stanno procedendo FED, BCE e BoE, che hanno però deciso di adottare un atteggiamento attendista, dacché ritengono che non ci siano ancora i presupposti per procedere con un taglio dei tassi di interesse. Ricordiamo che qualora questo fosse troppo prematuro (o, al contrario, avvenisse in ritardo) ci sarebbero gravi conseguenze per l’economia. Si pensi a cosa è successo tra il 1966 e il 1967 negli Stati Uniti, quando la FED tagliò i tassi troppo in anticipo, ponendo il primo tassello per il terribile decennio di recessione che seguì.

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