Il Governo sta ancora lavorando ad una riforma pensioni per il 2023 per permettere maggiore flessibilità in uscita. Per non gravare troppo sulle casse dello Stato, in ogni caso, qualsiasi forma di anticipo dovrà essere pagata dal lavoratore. Anche se, come tutti sappiamo, ogni anticipo pensionistico ha un costo per il lavoratore, sommare a questo anche delle penalizzazioni imposte sarebbe pesante. Una delle proposte del Governo è quella del ricalcolo interamente contributivo della pensione in caso di uscita anticipata. Proprio come attualmente previsto dall’Opzione donna.
Il calcolo misto retributivo è molto più conveniente, visto che in determinati casi permette anche di alzare l’assegno spettante. E proprio per questo, i sindacati si sono opposti fin dall’inizio delle trattative ad un ricalcolo contributivo. Ma siccome sembra essere l’unica via per una riforma, ecco quale assegno di pensione spetta a 62 anni applicandolo ad uno stipendio di 1.300 euro applicando il coefficiente di trasformazione relativo.
Calcolo contributivo
Indice dei contenuti
Abbiamo ipotizzato uno stipendio medio costante di 1.300 euro. Il montante contributivo è di 5.577 euro per ogni anno lavorato. In presenza di almeno 20 anni di contributi, quindi, i contributi versati darebbero luogo a una pensione di:
- 409 euro mensili a 62 anni;
- 421 euro mensili a 63 anni.
Se gli anni di contributi sono almeno 35 versati, la pensione spettante sarebbe pari a:
- 716 euro mensili a 62 anni;
- 737 euro mensili a 63 anni.
In tutti e due i casi, quindi, spetta a 62 e 63 anni una pensione molto bassa a causa dell’importo della retribuzione che da luogo a versamenti contributivi non sufficienti. Ma cosa accade aspettando i 67 anni?
Ecco quale assegno di pensione spetta a 62 e 63 anni con stipendio di 1.300 euro e cosa accade se si aspettano i 67 anni
Ipotizziamo che il lavoratore decida di continuare a lavorare ed attendere il compimento dei 67 anni. Come cambierebbe la sua pensione in tutti e 3 gli esempi proposti? Nel caso dei 20 anni di contributi arriverebbe a 67 anni con 5 o 4 anni di contributi in più e quindi:
- con 25 anni di contributi la pensione sarebbe pari a 597 euro al mese (invece dei 409 spettanti a 62 anni);
- con 24 anni di contributi la pensione sarebbe di importo pari a 574 euro (al posto dei 421 spettanti a 63 anni).
Nell’esempio con 35 anni di contributi attendendo i 67 anni i versamenti arriverebbero a:
- 40 anni di contributi con pensione di 956 euro mensili (invece dei 716 euro spettanti a 62 anni);
- 39 anni di contributi con pensione pari a 932 euro mensili (rispetto ai 737 spettanti a 63 anni).
Anche se, quindi, l’anticipo è possibile è sempre bene farsi una simulazione dell’assegno spettante. Anche a causa delle retribuzioni ricevute durante la vita lavorativa non a tutti l’anticipo conviene.
Approfondimento