Per la manovra finanziaria del Governo Meloni ci sono dei nodi da sciogliere. Quantomeno per quel che riguarda alcuni provvedimenti che sono strettamente legati al Fisco. Per esempio, sull’innalzamento della flat tax, da 65.000 a 85.000 euro, l’entrata in vigore della tassa piatta estesa è in ogni caso legata al via libera da parte dell’UE.
Così come pure da Bruxelles si guarda con attenzione ad altre due misure che, a detta dei detrattori dell’Esecutivo di centrodestra, rischiano di strizzare l’occhio agli evasori fiscali. In tutto e per tutto. Ci riferiamo, nello specifico e prima di tutto, al tanto chiacchierato innalzamento del tetto ai pagamenti in contanti.
Ecco perché sui pagamenti POS ci sono delle criticità al pari delle transazioni in contanti
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A partire dal 2023, infatti, in Italia si potrà pagare cash a patto di mantenersi al di sotto dei 5.000 euro. Che è una soglia più che doppia rispetto agli attuali 2.000 euro. L’altra misura controversa, o che comunque sta generando polemiche, è quella relativa all’obbligo, da parte degli esercenti, di accettare le carte di credito e le carte di debito per i pagamenti. In un primo momento, infatti, il limite era stato fissato a 30 euro.
Ma ora l’Esecutivo punta a raddoppiare questa soglia. Ovverosia, al di sotto dei 60 euro di spesa i commercianti potranno anche rifiutare le carte di credito e le carte di debito senza incorrere in sanzioni. Quindi, ecco perché sui pagamenti POS e sui pagamenti cash ci sono delle criticità. In quanto occorrerà convincere l’UE del fatto che queste misure non agevoleranno o incentiveranno l’evasione. Visto che, tra l’altro, nel PNRR l’Italia si è espressamente impegnata a contrastare l’evasione fiscale.
Qual è la reale correlazione tra il denaro contante e l’evasione fiscale?
Con i pagamenti con il POS obbligatori, per i commercianti, solo a partire dai 60 euro, e con il nuovo tetto ai pagamenti cash, è vero che l’evasione avrà vita facile? A questa risposta il Governo italiano di centrodestra ha già fornito il proprio orientamento. Ritenendo che non ci sia una correlazione tra il tetto al contante e l’evasione fiscale.
Anzi, l’Esecutivo che è guidato dalla Premier e leader di FdI Meloni ha deciso di innalzare il limite ai pagamenti cash per uniformarsi ad altri Paesi europei. Così come sui pagamenti con il POS il Governo italiano, tra l’altro, vuole venire incontro agli esercenti. Visto che sui POS, tra tenuta e utilizzo, ci sono commissioni fisse e variabili. Che poi pesano sulla redditività delle attività produttive.