Il 2020 sarà sicuramente un anno da dimenticare. Ormai prossimi all’inizio del 2021, non si fa altro che parlare di virus, DPCM, mascherine, ma soprattutto di vaccino.
L’arrivo del vaccino è previsto entro la primavera del prossimo anno e il mondo intero lo attende impaziente.
L’Italia come tutti gli altri Paesi che lo riceveranno, ha già stabilito chi sarà vaccinato per primo rispetto agli altri. Si tratta degli operatori sanitari, degli over 80, dei dipendenti e degli anziani delle RSA.
Seguiranno i soggetti immunodepressi ed in generale coloro che sono considerati a rischio per le loro precarie condizioni di salute.
I Paesi industrializzati hanno già acquistato gran parte dei prodotti necessari per la vaccinazione, ma ciò non riguarda anche i Paesi in via di sviluppo. Ecco perché non tutti saranno vaccinati.
La denuncia
Indice dei contenuti
Diverse Organizzazioni Non Governative (ONG) tra cui Amnesty International, denunciano la disuguaglianza a cui si sta andando incontro.
Proprio l’ONG Amnesty International ha pubblicato un articolo che afferma che ben nove persone su dieci dei sessantanove Paesi poveri del mondo resteranno senza vaccino. E si tratta proprio di quei Paesi in cui il virus sta mietendo più vittime che restano nascoste e ignorate.
La ragione è ovviamente economica ed ecco perché non tutti saranno vaccinati. Le aziende farmaceutiche in prima linea nella sperimentazione hanno già stretto accordi con la maggior parte delle potenze mondiali. Tuttavia, il consorzio Oxford/AstraZeneca sembra aver deciso di destinare più della metà del suo futuro vaccino ai Paesi in via di sviluppo. Peccato che ad oggi tra questi vi siano India, Cina e pochi altri. E ciò a dimostrazione del fatto che la stragrande maggioranza dei più poveri non ha ancora stretto alcun accordo.
Una richiesta d’aiuto
Le ONG chiedono alle aziende farmaceutiche di rinunciare e condividere i loro diritti di proprietà intellettuale. Domandano inoltre ai governi di distribuire gratuitamente il vaccino così da garantirne la diffusione a tutti indistintamente.
Soltanto in questo modo è possibile evitare le disuguaglianze e non incrementare la divisione del mondo tra ricchi e poveri.