Subito un successo senza precedenti quello relativo all’assegno unico sui figli sotto i 21 anni di età. E non poteva essere altrimenti visto che l’assegno unico ha sostituito tutte le altre misure relative al welfare per le famiglie.
Parliamo di bonus bebè, premio di natalità, ma soprattutto di ANF e detrazioni per familiari a carico. È cambiato tutto, soprattutto perché ANF e detrazioni fino allo scorso mese di febbraio erano in busta paga per i lavoratori. E le buste paga sono diventate inevitabilmente più leggere per molti. Una differenza notevole di reddito, soprattutto per i tanti che ancora non hanno ricevuto dall’INPS, l’assegno unico. Perché il nuovo assegno viene pagato direttamente dall’INPS con accredito diretto sul conto corrente dei richiedenti.
Ecco perché l’assegno unico è ancora in istruttoria e non risulta pagato e cosa fare
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Delle oltre 5 milioni di domande di assegno unico presentate all’INPS, il 60% sono già state liquidate. Sono i dati ufficiali di questi primi 50 giorni di funzionamento della misura. L’INPS ha provveduto a pagare i richiedenti tramite bonifico bancario su conto corrente, carte prepagate o bonifico domiciliato. Ma il 40% invece, non ha ancora ricevuto nulla. Collegandosi all’area riservata del sito dell’INPS gli interessati trovano la pratica di assegno unico ancora in istruttoria. Una dicitura che non fa chiarezza e lascia nel dubbio tutti quanti. I motivi di una pratica INPS in istruttoria possono essere molteplici. E l’assegno unico non fa eccezione.
Quali le motivazioni?
Ecco perché l’assegno unico è ancora in istruttoria. Il motivo è presto detto. L’assegno unico è condizionato dalla presenza dell’ISEE. Occorre un ISEE valido per poter permettere all’INPS di calcolare l’esatto importo spettante per ciascun richiedente. Senza ISEE si ha diritto a 50 euro al mese per figlio. Il primo problema che potrebbe congelare una domanda è proprio l’ISEE. Soprattutto le famiglie che hanno casi di separazioni e divorzio all’interno, con nuovi matrimoni e con figli avuti da diversi coniugi, l’INPS approfondisce i controlli. Per controllare lo stato di una domanda occorre accedere al sito istituzionale ed autenticarsi tramite SPID, CIE o CNS. Una volta dentro, prima si deve verificare se la domanda di assegno unico è stata pagata o se ci sono problemi.
Nel caso assegno unico ancora in istruttoria, un controllo al proprio ISEE andrebbe fatto. Sempre dall’area riservata del sito dell’INPS, si può verificare se l’ISEE è stato rilasciato o se presenta anomalie bloccanti. È assai probabile che la domanda di assegno unico sia ferma in istruttoria perché occorre correggere l’ISEE. Un altro potenziale problema potrebbe riguardare l’IBAN. Che sia quello del conto corrente o che sia quello di una carta prepagata, lo strumento bancario prescelto per l’incasso deve essere intestato al richiedente o cointestato.
Chi ha inserito il codice IBAN della moglie per esempio, ha la pratica ferma al palo perché l’INPS ha notato la differenza tra richiedente e beneficiario. E poi, se nel nucleo familiare ci sono beneficiari del reddito di cittadinanza, i controlli per l’assegno unico sono maggiori. Infatti in questo caso l’assegno è erogato in automatico ma dopo accurate verifiche. Soprattutto se qualche componente il nucleo familiare del beneficiario del sussidio, ha presentato domanda di assegno unico.
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