L’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato ha bocciato il progetto di revisione delle commissioni. Quello sui prelievi di denaro con le carte bancomat. Ecco le ragioni del rifiuto. E cosa sarebbe cambiato. Generando degli effetti che sarebbero stati contrari alla concorrenza di settore.
Citando effetti anticoncorrenziali, la riforma relativa alle commissioni applicate sui prelievi con il bancomat è ufficialmente respinta. Anzi, possiamo dire che la proposta, formulata dall’omonima società del bancomat, è stata affossata. Da parte dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato.
Il nuovo modello di commissioni applicato sui prelievi, tra l’altro, è datato. Ovverosia presentato oltre due anni fa. E solo ora l’Antitrust è arrivato alla conclusione. Ovverosia al respingimento nonostante la società del bancomat, tra l’altro, avesse fissato in massimi 1,50 euro il tetto alla commissione per ogni prelievo con la carta bancomat.
Ecco perché la rivoluzione sulle commissioni di prelievo trova la bocciatura dell’Antitrust
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In particolare, il progetto di revisione dei costi per i prelievi prevede, anzi prevedeva il pagamento della commissione direttamente alla banca. Quella dove l’operazione si effettua. Mentre attualmente il sistema in vigore, che resterà tale, prevede un sistema di remunerazione tra gli istituti di credito. Ovverosia l’applicazione di commissioni interbancarie. Tra chi è titolare dello sportello ATM, e la banca alla quale è associato il bancomat.
Nel caso in cui la proposta della società del bancomat fosse passata, i vantaggi maggiori, con l’applicazione di commissioni dirette sui prelievi, sarebbero andati alle banche con una maggiore presenza fisica sul territorio. Andando così a penalizzare le banche online. O comunque quelle con poche filiali sul territorio nazionale. Quindi, ecco perché la rivoluzione sulle commissioni può attendere.
Perché è arrivato l’altolà dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato
Nel respingere la proposta, come sopra accennato, l’Autorità per la Concorrenza è stata chiara. Specificando che il nuovo modello di applicazione delle commissioni sui prelievi andrebbe a danno dei consumatori. E quindi andando a penalizzare i correntisti. Con le banche online che di conseguenza, per quanto detto, possono esultare. Rispetto invece ai grandi gruppi bancari. Quelli con tante filiali che sono sparse su tutto il territorio nazionale.
Mentre il sistema di remunerazione attuale genera tra istituti di credito un conflitto di interesse. Proprio attraverso le commissioni interbancarie. Un conflitto di interesse tale da poter permettere spesso ai correntisti di pagare delle commissioni di prelievo più basse. E spesso pure azzerate. Anche quando il prelievo avviene dallo sportello ATM di un’altra banca.