Ecco perché la regola dei 21 secondi è importante quando facciamo la pipì

pipì

Questione di durata che, per tanti uomini, è un vero problema. Anche se, in questo caso, nulla ha a che vedere con la performance maschile sotto le lenzuola. I 21 secondi si riferiscono a ben altro.

E non è una questione da poco, perché in base a questa durata potremmo avere un segnale preciso del nostro stato di salute. Insomma, il 21, da oggi, per molti sarà un numero da guardare con occhi differenti.

Dovremmo leggere con grande attenzione i risultati di questo studio americano

Tutta “colpa” di un gruppo di ricercatori di una università americana, la Georgia Tech, che si è messa a fare un calcolo del tutto particolare. Ovvero calcolare qual è il tempo corretto per svuotare, in maniera regolare, la nostra vescica. E la risposta è proprio 21 secondi. Non uno di più o di meno.

In un primo momento, la cosa è stata presa quasi come una sciocchezza, tanto che gli studiosi si sono visti assegnare un premio. Ovvero, quello IgNobel per la fisica, che viene attribuito a delle ricerche, per così dire, insolite e bizzarre. Poi, però, quando tanti urologi, dati alla mano, hanno capito l’evidenza di questo risultato, tutto è cambiato. Insomma, ecco perché la regola dei 21 secondi è importante per monitorare una parte del nostro stato di salute.

Cronometro alla mano, dovremmo imparare a controllare quanto ci si mette a fare la nostra pipì

Insomma, scoprire quanti secondi servono per urinare, così da verificare questa “legge della pipì”, non è una cosa da trascurare. La ricerca ha evidenziato che ogni essere vivente che pesa più di 3 kg dovrebbe metterci, in media, 21 secondi. Se dovessimo, in pratica, metterci troppo poco o molto di più, ciò potrebbe essere spia di qualcosa che non funziona.

Ad esempio, metterci molto, con una pressione bassa della pipì, potrebbe indicare, negli uomini, un problema alla prostata. Cosa, del resto, che nella mezza età non sarebbe così insolita. Perché, magari, sappiamo preparare delle maschere per mitigare le rughe della fronte. O come affrontare i problemi di memoria anche a 50 anni, ma non come affrontare problemi di minzione. Se, invece, con vescica iperattiva continuassimo a fare pipì, con tempi bassi e con piccole entità di liquido, potrebbe dipendere da altro. Ovvero, da cistite o calcoli che potrebbero essere presenti. Sia chiaro che non è automatico, ma in questi casi una visita dal medico sarebbe da consigliarsi.

Ecco perché la regola dei 21 secondi è importante, così come quante volte andiamo a fare la pipì in un giorno

Se, invece, ci domandassimo quante volte in un giorno dovremmo fare pipì, non esiste una risposta univoca. Dipende dal soggetto. In media, potremmo dire che dalle 4 alle 7 volte è il dato della maggior parte delle persone. Andare una volta di meno o di più, però, non significa nulla. Se avessimo bevuto, ad esempio, alcol o caffè, lo stimolo potrebbe essere più frequente.

Certo è che se dovessimo urinare tante volte in un giorno, magari con fastidio, allora sarebbe fondamentale andare da uno specialista per farsi vedere. A volte, anche il colore dell’urina è indicativo di qualcosa che non funziona. Dovremmo fare attenzione anche a quello, pur ricordando che, a volte, il colore cambia per fattori contingenti.

Consigliati per te