Ed anche dopo le novità del Governo, 9 lavoratori su 10 non vedono la pensione avvicinarsi. Analizzando almeno 2 motivi infatti, per i lavoratori il quadro peggiora e vedremo perché.
Nessuna miglioria a tal punto che sarebbe stato meglio un semplice ritocco della pensione già esistente, senza sconvolgere tutto varando una nuova misura che a conti fatti è deludente. Tendenzialmente sale il requisito contributivo anche delle misure per quotisti per esempio. E il paventato rischio di un ritorno pieno alla Legge Fornero si materializza ancora. E senza dotare il sistema di quella flessibilità di cui invece avrebbe bisogno.
Ecco perché la pensione a 64 anni è l’equa soluzione
Indice dei contenuti
Si deve sempre partire dal presupposto che mandare troppo presto in pensione i lavoratori ha due controindicazioni. La prima è per lo Stato. Perché una pensione per tutti, che sia Quota 41 o che sia la pensione flessibile a 62 anni, costa davvero troppo per le già derelitte casse dello Stato. Niente di positivo nemmeno per le tasche di un lavoratore che va in pensione. L’uscita anticipata produce una evidente problematica. Coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione meno favorevoli.
E poi meno anni di contribuzione versati. Tutte queste cose sono senza dubbio un tarlo per i lavoratori. Che quindi, uscendo troppo presto dal lavoro ed accedendo troppo presto alla pensione, perderebbero una parte del loro assegno teoricamente spettante se continuassero a lavorare fino ai 67 anni. Allora, ecco che pur di fronte ad una misura di pensionamento anticipato, come lo è la nuova Quota 103, il taglio è davvero corposo. Meglio rimandare e prendere una pensione più alta quindi. Questa la scelta operata da molti di quei lavoratori che in questi anni hanno evitato di sfruttare canali di uscita anticipata.
Perché serve una scelta di compromesso
Pensione penalizzata che è quasi un dissuasore per le pensioni anticipate. Senza considerare che a conti fatti, non c’è misura che non ha una carriera, forse, troppo lunga per la pensione. Per tutti questi problemi, ecco perché la pensione a 64 anni sarebbe una specie di toccasana. Soprattutto se partendo da quota 84 con libertà di scelta e quindi con flessibilità. Perché per essere flessibile ed appetibile la misura deve partire da 20 anni di contributi versati. Solo così si potrebbe evitare pure di spendere soldi per dare sussidi e misure assistenzialiste a chi in pensione non riesce ad andare. In pratica si potrebbe risolvere pure il problema del reddito di cittadinanza a molti over 60.