Nonostante le temperature di queste settimane non abbiano fatto percepire l’arrivo dell’autunno, la natura intorno a noi, invece, ha letteralmente cambiato pelle. Ciò si può notare dagli alberi, in particolar modo dalle foglie. Queste ultime, infatti, hanno progressivamente perso il loro colore verde, diventando gialle e marroni, per poi staccarsi dai rami.
Ciò accade perché la clorofilla, con l’arrivo dell’autunno, si sposta dalle foglie alle altre parti della pianta, come rami, tronco e radici. In questo modo, rimangono visibili soltanto i pigmenti gialli, arancioni e marroni, che possiamo definire delle sostanze di rifiuto. Tale processo, dunque, consente alla pianta di sopravvivere alle rigide temperature invernali e, allo stesso tempo, di liberarsi delle sostanze dannose.
Muffa e marciume radicale: ecco perché è fondamentale rimuovere le foglie secche
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Mentre l’albero comincia pian piano a spogliarsi, le foglie, ormai secche, cadono accumulandosi per terra ed invadendo strade, marciapiedi, viali e così via. Il vero problema, però, nasce quando esse iniziano ad ammucchiarsi sul nostro prato. Se non vengono prontamente rimosse, infatti, esse potrebbero causare diversi disagi, non solo da un punto di vista estetico, ma anche agronomico. Molti effettivamente non ci pensano, ma le foglie secche, se iniziano a diventare molte, potrebbero avere un impatto enorme sulla tenuta e sulla salute di un terreno.
Innanzitutto, rimanendo per troppo tempo a terra, esse non lasciano filtrare la luce. In assenza di questa componente, l’erba sottostante potrebbe ingiallirsi, per via della poca energia prodotta. In questo modo, il prato potrebbe indebolirsi e non crescere più florido e rigoglioso, come invece dovrebbe.
Inoltre, in secondo luogo, oltre alla luce, lo strato di foglie non riuscirebbe a far passare nemmeno l’aria, generando un ambiente umido e perfetto per la muffa. L’umidità, inoltre, potrebbe sfavorire il drenaggio dell’acqua, aumentando il rischio di ristagni idrici ed innescando fenomeni deleteri, come il marciume radicale e basale. Quindi, ecco perché è fondamentale rimuovere le foglie secche da prati e giardini senza tergiversare per troppo tempo.
Gli strumenti necessari per eliminare le foglie secche dal prato
Per togliere le foglie dal giardino possiamo adoperare diversi strumenti, sia rudimentali che professionali. Il primo è il classico rastrello. Per usarlo al meglio, bisognerebbe sceglierne uno molto ampio, che abbia punte sottili e flessibili, e un manico abbastanza lungo per non costringerci a piegare la schiena durante il lavoro.
Nonostante sia molto semplice da utilizzare, e anche poco costoso in termini economici, il rastrello non è adatto per prati d’erba piuttosto sensibili, o per le pavimentazioni. In questi casi, il consiglio è quello di comprare un aspiratore soffiatore, in grado di rimuovere le foglie in maniera rapida, grazie ai potenti motori termici elettrici. Utilizzando questo mezzo, si avrebbe la possibilità di accantonare le foglie in un punto preciso, per poi eventualmente rimuoverle e triturarle.
L’importanza del riciclo
In alcune situazioni, potrebbe essere controproducente gettare le foglie secche nella pattumiera. Infatti, si potrebbero riutilizzare nel terreno o per assolvere ad altre necessità. Ad esempio, si potrebbero accumulare sotto cespugli, alberi e siepi, per effettuare una buona pacciamatura o per formare dell’ottimo concime. In quest’ultimo caso, in particolare, basterà mescolare le foglie al terreno, per favorire il processo di decomposizione e la formazione di nuovo humus da distribuire sulle piante in primavera.