In queste settimane novembrine di freddo e pioggia molti di noi amano passare il tempo libero in casa davanti alla tv. Il lato positivo è che sono sempre più diffuse le piattaforme che offrono una programmazione vasta ed interessante che soddisfa tutti i gusti. Grazie a Netflix, Amazon Prime e Disney+ abbiamo tutti quanti accesso ad un vastissimo catalogo di film, cartoni e serie tv da guardare direttamente sul divano. Oggi vogliamo parlare di una serie di documentari disponibile su Netflix che ha conosciuto grandissimo successo.
La serie perfetta per chi ama la suspence
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Stiamo parlando di una serie originale di Netflix distribuita col nome Inside the World’s Toughest, Prisons, tradotto letteralmente “Dentro le peggiori carceri del mondo”. Nei vari episodi vediamo il giornalista inglese Raphael Rowe visitare alcune tra le più pericolose prigioni del mondo e mostrarcele dall’interno. Il giornalista viene letteralmente detenuto per qualche giorno in modo che possa osservare da dentro la situazione e le dinamiche del carcere. Raphael Rowe è un giornalista molto particolare. Infatti ha trascorso più di dieci anni della sua vita in carcere con l’accusa di omicidio, per poi essere dichiarato innocente. Dopo che è stato liberato ha iniziato a lavorare come giornalista esperto in sistemi carcerari.
Gli episodi della serie si svolgono in diversi paesi del mondo, dal Sudafrica alle Filippine, al Messico, con alcuni episodi anche in Europa e mostrano in maniera veritiera e cruda le condizioni delle carceri: ecco perché dovremmo tutti guardare questa serie di documentari Netflix che lascia con il fiato sospeso. Gli episodi ci mostrano con crudezza le pesanti condizioni di salute e di igiene e la precarietà in cui i detenuti versano.
Ecco perché dovremmo tutti guardare questa serie di documentari Netflix che lascia con il fiato sospeso
Se amiamo le storie vere e l’azione non possiamo perderci Inside the World’s Toughest Prisons perché unisce sapientemente aspetti di intrattenimento ad una denuncia sociale seria. Rowe riesce sempre a raccontare in maniera emozionante le storie di vita che incontra e a guidare il telespettatore in una riflessione sull’utilità della pena rieducativa piuttosto che quella fine a sé stessa. Dalle sue parole emerge sempre come se le carceri versano in condizioni pessime sarà impossibile che assolvano alla loro funzione riabilitativa. Rowe intervista spesso persone ritenute colpevoli di gravi crimini eppure riesce sempre ad essere equilibrato e profondo dandoci alcuni spunti di riflessione interessanti che rendono la serie più di un semplice prodotto di entertainement.
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