Ormai per accedere a quasi tutte le agevolazioni statali è necessario avere una certificazione ISEE. Serve per percepire l’assegno unico più alto, per avere diritto a tasse universitarie più basse, per il reddito di cittadinanza, ma anche per il Bonus sociale. Avere un ISEE il più basso possibile è l’obiettivo di moltissime famiglie che aspirano agli aiuti in questione. E anche se alle volte è possibile abbassare l’ISEE legalmente, altre basta richiedere quello corrente. Ecco perché conviene aggiornare i patrimoni nella dichiarazione e i benefici che questo comporta.
I dati della DSU
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Ogni componente del nucleo familiare deve compilare la DSU in cui saranno presenti i dati anagrafici del soggetto. Ma anche la sua situazione patrimoniale e reddituale. Questa, sommata alla situazione di tutti gli altri componenti della famiglia, servirà a determinare la situazione economica in cui versa il nucleo familiare.
Rientrano nell’ISEE moltissimi dati e non solo quelli di quanto si guadagna mensilmente. Ad influire sul valore finale dell’indicatore, infatti, saranno anche eventuali depositi bancari e postali, libretti di risparmio, fondi pensione, fondi di accantonamento.
Quando usare l’ISEE corrente?
L’ISEE si basa, però, su redditi e patrimoni aggiornati al 31 dicembre di due anni prima. Per l’ISEE 2022, quindi, la situazione fotografata è quella al 31 dicembre 2020. Ma in due anni le cose possono essere cambiate profondamente a livello economico per un nucleo familiare.
La chiusura di un’attività, il licenziamento, la riduzione delle ore lavorate, l’erosione del patrimonio per arrivare a fine mese possono incidere molto sulla reale condizione in cui versa una famiglia. Ed ecco che l’INPS mette a disposizione l’ISEE corrente. Quest’ultimo prende in considerazione sia i redditi che i patrimoni di un periodo più vicino alla data di dichiarazione. E proprio per questo restituisce una situazione molto più vicina a quella reale.
Ecco perché conviene aggiornare i patrimoni sull’ISEE corrente
L’ISEE corrente si può richiedere quando uno dei componenti del nucleo subisce una variazione della situazione lavorativa. Ma può essere richiesto anche se la situazione reddituale totale della famiglia è cambiata, rispetto a quanto contenuto nell’ISEE ordinario, di almeno il 25%.
A partire dal 2021, poi, è possibile chiedere l’ISEE corrente anche se varia la situazione patrimoniale di almeno il 20%. Ma in questo caso l’ISEE corrente può essere richiesto solo a partire dal mese di aprile. I patrimoni presi in esame saranno quelli posseduti al 31 dicembre dell’anno prima. Se, quindi, il proprio patrimonio è cambiato per il sostenimento di grosse spese o è stato semplicemente eroso dal bisogno mensile, l’ISEE corrente conviene. Perché permette di abbassare il valore dell’indicatore economico del nucleo. E al tempo stesso consente di accedere ad agevolazioni o di ottenerle di importo più alto.
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