Sono tantissime le persone che hanno deciso di preparare in casa delle conserve, in modo tale da poter risparmiare ed avere sughi e marmellate pronti all’occorrenza. Durante la produzione di questi prodotti, è ben risaputo che una delle fasi più delicate è quella della sterilizzazione delle conserve. Eppure, non tutti sanno che il tradizionale metodo di sterilizzazione di almeno uno di questi prodotti potrebbe presentare degli importanti limiti. Proprio per questo, oggi andremo a scoprire cosa dicono gli esperti al riguardo e come possiamo allontanare importanti rischi alimentari. Allora, ecco perché bollire le conserve di ragù fatte in casa potrebbe non allontanare il rischio di botulino. Scopriamo subito di cosa si tratta.
Uno dei più famosi condimenti della cucina italiana
Indice dei contenuti
Sono moltissime le persone che decidono di preparare in casa delle scorte di ragù alla bolognese. Questa amatissima salsa italiana è, infatti, tanto facile da preparare quanto semplice da conservare. Per poter creare delle conserve di questo prodotto è, però, necessario passare per il delicato processo di sterilizzazione dello stesso. Il processo solitamente adottato per sterilizzare il prodotto finito si divide così in due parti. In primis vengono sterilizzati i vasetti di vetro, immergendoli in acqua bollente per diverse ore. Successivamente, il prodotto finito viene lasciato a sobbollire in acqua calda per almeno quattro ore. Questo processo, all’apparenza così semplice e praticabile da tutti, potrebbe però presentare delle problematiche.
Ecco perché bollire le conserve di ragù fatte in casa potrebbe non allontanare il rischio di botulino
Secondo quanto riportato dalla Fondazione Veronesi, la preparazione tradizionale delle conserve di sugo non allontanerebbe totalmente il rischio di botulismo. Infatti, la presenza di carne nella preparazione potrebbe annullare la capacità dell’acidità del pomodoro di inibire lo sviluppo del botulino. Un metodo appropriato per poter sterilizzare a dovere le conserve sarebbe quello di immergere i vasetti già pieni in acqua bollente (quindi a 100°) per un periodo tra le 7 e le 10 ore. Questo procedimento, per quanto sicuro, risulta essere decisamente poco pratico. Potrebbe però esserci un’alternativa a questo metodo.
Un elettrodomestico comune che potrebbe aiutare a risolvere il problema
Secondo quanto riportato dagli esperti, un’alternativa al tradizionale metodo di sterilizzazione delle conserve sarebbe quello di utilizzare uno sterilizzatore. Anche in questo caso è, però, necessario fare particolare attenzione. Infatti, sembrerebbe non essere chiaro quale debba essere la giusta relazione tra tempo di utilizzo e temperatura impostata al fine di ottenere un risultato perfetto. Per questo motivo, l’esperto consiglia di utilizzare tale apparecchio solamente nel momento in cui si hanno a disposizione delle ricette sicure e testate.
Approfondimento