In base alle più recenti disposizioni normative, alcuni lavoratori potranno contare su determinate garanzie sul piano assicurativo e contributivo. Questo è quanto chiarisce una recente circolare INPS che spiega nel dettaglio i requisiti che consentono l’assegnazione del diritto. Ecco per quali lavoratori basteranno 90 giorni di lavoro per avere un anno di contributi INPS che si potrà aggiungere al montante utile al pensionamento.
Quando si fanno i conti con il momento che separa dalla pensione, è naturale considerare il numero di anni di contributi versati. Carriere discontinue, cambi di impiego e di occupazione a volte preoccupano buona parte dei contribuenti che vive questa precarietà. Come molti sapranno, il pensionamento prevede un montante minimo di contributi. Inoltre, la quota di contributi versati può variare in maniera significativa l’assegno mensile che il futuro pensionato percepirà. Forse non tutti sanno che anche alcuni periodi di non lavoro valgono nel conteggio dei contributi INPS e possono far maturare il diritto al pensionamento. In precedente approfondimento abbiamo spiegato quante settimane di contributi servono per andare in pensione anche con pochi anni di lavoro. La precarietà infatti è un problema che affligge molti lavoratori ed in particolare alcune categorie. Proprio per casi simili, il D.L. n. 73/2021 ha previsto delle rivalutazioni.
Ecco per quali lavoratori basteranno 90 giorni di lavoro per avere un anno di contributi INPS
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La recente circolare INPS n. 163/2021 spiega nel dettaglio quanto prevede l’articolo n. 66 del D.L. 73/2021 convertito in Legge n. 106/2021. A partire dal 1° luglio 2021, e per i periodi a seguire, sarà più semplice per alcuni contribuenti completare l’anno di contributi con sole 90 giornate. Si tratta dei lavoratori dello spettacolo che, grazie ai recenti provvedimenti, potranno beneficiare della riduzione di un terzo per completare il monetante contributivo. In base alle disposizioni di legge, ci vorranno 90 giornate di contributi per coprire l’intera annualità e non più 120 giorni come avveniva in precedenza.
Parte di queste giornate, non oltre un terzo, potrà essere coperta anche da contributi figurativi, periodi accreditati nel FPLD o periodi di riscatto. Inoltre, se il lavoratore dichiara un reddito inferiore a 26.000 euro annui, riceverà copertura contributiva gratuita per i giorni mancanti ai 90 annuali. Tali agevolazioni interessano i lavoratori inquadrati nel gruppo A, ossia quei soggetti che svolgono attività direttamente collegate allo spettacolo a tempo determinato. Si tratta dunque di attori, ballerini, orchestrali e simili. Per perfezionare il diritto alla pensione si potrà anche beneficiare della ricongiunzione. Chi, ad esempio, ha svolto altre attività può ricongiungere quei contributi purché almeno un terzo del montante riguardi prestazioni lavorative in ambito dello spettacolo. La modifica non riguarda i lavoratori che sono inquadrati nel grippo B o C, ed altre specifiche eccezioni per trattamento anticipato.
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