Ecco nuove prove scientifiche su come potrebbe rallentare o regredire il diabete di tipo II

diabete

A più riprese, ci siamo occupati su queste pagine del diabete di tipo II. Si tratta di una malattia ben conosciuta nei Paesi occidentali, legata a fattori sia genetici sia ambientali. Spesso è legata al ruolo dell’insulina, un ormone in grado di regolare i livelli di glucosio nel sangue. Quando l’insulina ha un’attività più bassa o quando viene prodotta in quantità minori dall’organismo, si ha un aumento del glucosio nel sangue e si parla di diabete.

La dieta e l’esercizio fisico sembrerebbero avere una grande importanza nel gestire la glicemia. Abbiamo visto come mangiando due volte a settimana questo tipo di pesce, si può prevenire l’insorgenza del diabete. E abbiamo suggerito l’ora giusta per allenarsi e tenere sotto controllo i livelli di glicemia. Ora, studi recenti fanno luce su alcuni aspetti del controllo di glicemia, prima non chiariti. Ecco, dunque, nuove prove scientifiche su come potrebbe rallentare o regredire il diabete di tipo II.

La scoperta dell’insulina e la scienza

Nella storia della medicina, la scoperta dell’insulina (e poi del diabete) rappresenta uno snodo fondamentale, per le modalità con cui è avvenuta e per la grande diatriba scientifica che l’ha accompagnata nel tempo. Prima della scoperta dell’insulina si pensava che il pancreas secernesse una qualche sostanza che controllasse il metabolismo del glucosio. In particolare, era stato Nicolae Paulescu, un professore rumeno, a porre le basi teoriche per capire gli effetti fisiologici e terapeutici del succo pancreatico. Per anni però si è cercato di purificare questa sostanza da estratti pancreatici, senza successo.

Solo nel 1922, Frederick Banting, Charles Best e John McLeod, riuscirono finalmente a isolarla nei cani. Questo consentì loro di vincere il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1923. Si trattò di una proclamazione ricca di contestazioni, ripicche e recriminazioni, soprattutto da parte di Paulescu. Il comitato del Nobel ammise, successivamente, che Paulescu meritasse di essere premiato ma che, per statuto, non fosse più possibile rimediare all’errore.

Ecco nuove prove scientifiche su come potrebbe rallentare o regredire il diabete di tipo II

In uno studio fondamentale appena pubblicato su Nature Communications (Durrer C et al, 2021), i ricercatori hanno evidenziato ulteriormente il ruolo della dieta nella gestione e remissione del diabete di tipo II. In particolare, hanno scoperto che una dieta adeguata, non solo possa prevenire l’insorgenza del diabete, ma addirittura possa far migliorare la malattia.

Lo studio è stato condotto su pazienti diabetici cui era stato somministrato un piano alimentare con poche calorie, pochi carboidrati e ricco di proteine, per un periodo di 12 settimane. Il tutto sotto la supervisione di farmacisti che monitoravano le quantità di farmaci da far assumere ai volontari.

Con il passare del tempo i farmacisti hanno dovuto abbassare la quantità di farmaci da dare ai soggetti. Nel giro di 12 settimane più di un terzo dei partecipanti aveva interrotto l’assunzione di farmaci, dimostrando una remissione del diabete grazie al regime dietetico e alla modulazione dei farmaci. Si è inoltre notata una significativa riduzione della pressione sanguigna e della concentrazione dei trigliceridi nel sangue.

Sarebbe importante coinvolgere maggiormente il proprio farmacista o il proprio medico nel controllo del diabete, perché in grado di modulare dieta e farmaci in maniera adeguata.

Consigliati per te