A nessuno piace ritrovarsi un danno in un elettrodomestico di casa. Oltre all’inconveniente di non poter utilizzarlo per qualche giorno, infatti, andiamo spesso incontro a spese sostanziose. Ma talvolta siamo noi che corriamo rischi inutili con comportamenti superflui. Vediamo quali.
Il calcare infatti è un nemico naturale non solo delle componenti interne. Ma anche dei vestiti che vogliamo lavare. Infatti il risultato della sua presenza sarà quello di colori più spenti, quasi opachi. Inoltre il tessuto stesso risulterà più ruvido da toccare. Come se non bastasse il calcare rende più dispendiosa l’attività della lavatrice, visto che rende le sue prestazioni più lente. Ma sono in molti quelli che eccedono nell’impiego di prodotti. Ecco l’errore che tutti commettono per togliere il calcare e di cui potremmo anche fare a meno.
La durezza dell’acqua è un fattore determinante
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Il funzionamento della lavatrice dipende molto dalla durezza dell’acqua. Questo valore indica la presenza di calcio e magnesio dovuti alla presenza di sali solubili e talvolta di metalli pesanti. Possiamo ricavare il dato della nostra acqua dagli studi pubblici dalle aziende che si occupano della somministrazione del servizio. Ebbene dovremmo sapere che l’impiego costante di anticalcare è raccomandato solo se l’acqua è molto dura (è dotata cioè di un livello superiore ai 30°f). In Italia, peraltro, solo poche Province forniscono servizi idrici dotati di acqua molto dura. Se vogliamo conoscere nello specifico i dati relativi all’acqua che sgorga nel nostro rubinetto, possiamo anche provvedere con dei kit appositi.
Inoltre, a determinare la necessità di utilizzo dell’ anticalcare per ogni lavaggio ci sono anche altri elementi, quali la temperatura del lavaggio effettuato ed il tipo di detersivo impiegato.
In particolare, è necessario l’uso in caso di temperature superiori ai 60° (aspetto piuttosto raro e finalizzato specialmente ad eliminare batteri dai tessuti, come nel caso di biancheria intima o di asciugamani particolarmente sporchi). Infine, l’uso dell’anticalcare è giustificato soprattutto con l’utilizzo di detersivi in polvere.
Ecco l’errore che tutti commettono per togliere il calcare e di cui potremmo anche fare a meno
Possiamo comunque seguire un prudente metodo molto diffuso, che consiste nell’effettuare un lavaggio manutentivo all’inizio di ogni stagione circa. Se non vogliamo utilizzare un anticalcare basterebbe aggiungere un litro d’aceto bianco direttamente nel cestello avviando un programma di lavaggio a 60° per circa due ore.
Oltre ad essere inquinanti, i prodotti anticalcare sono particolarmente corrosivi, oltre a poter causare pesanti reazioni al contatto accidentale con la pelle e con gli occhi. Diventa allora semplicemente saggio ridurre l’utilizzo di questo prodotto solo alle situazioni in cui sia veramente necessario.
D’altronde ci sono tante buone pratiche naturali che ci aiutano a risolvere problemi di tutti i giorni. Un po’ come avviene per l’allestimento delle cosiddette pareti verdi, un metodo che si sta diffondendo a macchia d’olio in Italia sia nei condomini che nelle singole unità immobiliari. E che sarebbe in grado di portare risparmi anche del 20% sui consumi in bolletta. Molti rimedi sfruttano le proprietà chimiche presenti negli ingredienti naturali. È esattamente ciò che succede con i rimedi naturali da utilizzare per scacciare le farfalline dagli armadi.