Ecco le vere date dei rimborsi dell’Agenzia delle Entrate per chi presenta la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio e perché molti a luglio non riceveranno nulla

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Contrariamente a quanto si legge in Rete e su diversi siti, non basterà presentare la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio per ottenere il rimborso a luglio. Il rimborso IRPEF, tanto atteso dai lavoratori dipendenti in busta paga, viene liquidato dal datore di lavoro. In alternativa è l’Agenzia delle Entrate a provvedere. Il rimborso proprio a luglio, di cui tanto si parla, è collegato ad una serie di circostanze che lo rendono davvero una realtà per pochi. Inutile affrettarsi nella presentazione della dichiarazione, perché in determinate circostanze non cambia nulla. E prendere i soldi proprio nel mese di luglio resta un’autentica chimera.

Ecco le vere date dei rimborsi dell’Agenzia delle Entrate per chi presenta la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio e perché molti a luglio non riceveranno nulla

Rimborsi fiscali a luglio praticamente impossibili per chi percepisce lo stipendio in maniera posticipata. Infatti la stragrande maggioranza dei lavoratori percepisce a luglio lo stipendio di giugno. Poi ci sono i tempi tecnici per buste paga, cedolini e così via. Chi riceve lo stipendio nella prima metà del mese, per oggettive questioni di tempo,  si trova nella stessa condizione. A maggior ragione visto che fino al 22 giugno l’Agenzia delle Entrate dà la possibilità di annullare il 730 già inviato.

Nessun sostituto di imposta

Inoltre è praticamente impossibile che a luglio, chi non indica il sostituto di imposta e quindi il datore di lavoro, possa ricevere il rimborso. In questo caso inutile correre a presentare la dichiarazione. Anche presentando il 730 entro fine maggio, il rimborso slitterà se tutto va bene a fine anno. Se si consegna il modello di indicazione del codice IBAN all’Agenzia delle Entrate, il rimborso dovrebbe arrivare per dicembre. Il modello per l’IBAN in genere è rilasciato dal CAF insieme al modello 730. Per chi presenta la dichiarazione da solo, è in modello scaricabile dal proprio cassetto fiscale. Se l’IBAN è lo stesso delle annualità precedenti, la consegna del modello non ha senso.

Senza IBAN, il rimborso tramite assegno postale, non arriverà prima di marzo 2023. È evidente che, visti i tempi lunghi, presentare la dichiarazione nello stretto giro di 8 giorni, cioè dal 23 maggio (primo giorno utile) al 31 maggio, non serve. Ecco le vere date dei rimborsi quindi, e non come quelle che circolano in Rete.  Chi non ha un datore di lavoro di cui si fida, o è senza lavoro, non riceverà mai il rimborso a luglio. La via del 730 senza sostituto, che può essere scelta nel frontespizio della dichiarazione dei redditi barrando l’apposita casella, è una valida alternativa al modello Redditi PF. In questo caso, i rimborsi sono più celeri, e nettamente. I tempi dei rimborsi con il modello Redditi PF si dilatano ancora di più. Possono passare anni prima di riceverli. Con il modello 730 senza sostituto invece, anche se non si ricevono in busta paga, i rimborsi arrivano con tempi dimezzati. Sempre che il rimborso fiscale sia inferiore alla soglia dei 4.000 euro. Infatti se superiore a tale cifra, i rimborsi slittano sempre perché il Fisco avvia i controlli formali alla dichiarazione.

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