L’Università italiana è al terzo posto in Europa per le tasse universitarie più alte. Tra il contributo per servizi e professori, e uno scadente sistema di erogazione borse di studio, fare l’Università in Italia non è di sicuro una passeggiata per i nostri portafogli. Senza considerare che ormai non bastano più le lauree triennali nel mondo del lavoro, ma vengono ricercate figure sempre più specializzate e preparate.
Questione che ci induce inevitabilmente a continuare l’Università con specialistiche e master.
Il sistema di tassazione va in base al reddito ISEE
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Il pagamento delle tasse dipende da una serie di fattori. Non è solo il rapporto studenti- ISEE a stabilire i costi che le famiglie devono sborsare per l’istruzione dei propri figli. Si tratta anche della ricchezza dell’ateneo, dei risultati in ambito internazionale, delle figure che fanno parte del corpo docenti, e del denaro investito nella ricerca e nei materiali.
Per fortuna però non sono solo le canoniche Università private le uniche in grado di far ottenere un lavoro in cambio di rette annuali da capogiro. Anche il sistema universitario statale è ottimo e stimabile nella formazione. Il virtuosismo dell’ateneo non sempre corrisponde necessariamente alla ricchezza dello stesso.
Ecco quindi le università pubbliche che costano poco e garantiscono lavoro sicuro per i nostri figli
Le università più economiche si trovano per la maggior parte nel centro e nel sud Italia. II rapporto nazionale sui costi degli atenei italiani di Federconsumatori ha messo in evidenzia questo divario tra nord e sud. Le Università del nord Italia tra cui Parma e Verona sono tra le più care della penisola con rette annuali che rasentano di media i 1.000 euro. Va ricordato che il sistema di tassazione italiano va in base alla fascia di reddito, per cui le tasse si alzano nelle regioni in cui i redditi sono più alti.
Inoltre è possibile che i prezzi varino in base al tipo di facoltà. Le facoltà scientifiche rispetto alle umanistiche costano all’incirca 70/80 euro in più.
Ecco le università pubbliche che costano poco e garantiscono lavoro sicuro per i nostri figli
Il Politecnico di Bari è un esempio di ateneo virtuoso ed economico. Occupa infatti sempre i primi posti degli atenei migliori d’Italia con una media annuale di 729 euro. Anche l’Università Aldo Moro di Bari rientra nell’elenco delle buone Università in cui pagare le tasse non risulta una tortura. Inoltre in questo ateneo vale la regola per cui sono esentati dalle tasse gli studenti che ottengono degli ottimi risultati e riescono a stare al passo con i crediti degli esami prefissati. La Puglia è la regione più economica in cui studiare.
L’Alma Mater di Bologna, in cu rientrano anche i distaccamenti di Ravenna e Cesena, è l’ateneo in cui la prima fascia di pagamento è più bassa del 35 % rispetto agli altri atenei. È un’eccezione per il centro-nord. Sono ottime le facoltà umanistiche di Lettere, e quella di Economia. È infatti al terzo posto in Italia nella classifica delle facoltà di Economia Academic Ranking of World Universities, e al primo per la facoltà di Medicina. Per la QS World University Rankings è al secondo posto tra le facoltà più prestigiose nel nostro Stato e al 166esimo nella classifica mondiale.
Anche l’Università degli studi di Napoli Federico II rientra tra le più economiche con una terza fascia di 880 euro all’incirca. Nella classifica delle più rinomate sopra citata è al 9° posto. La facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia a Viterbo invece viene spesso menzionata tra le migliori. Rientra anche negli atenei statali in cui costa di meno studiare.