Ci sono fortunati lavoratori che possono godere di uno sconto molto importante per quanto riguarda l’età di uscita dal lavoro. La pensione per alcuni lavoratori arriva prima. È il caso per esempio, dei nati nel 1962, la cui quiescenza potrebbe arrivare già nel 2024. Non prima però, di aver avviato alcune domande già nel 2023. E sono queste scadenze ormai imminenti la cosa che maggiormente deve essere presa in considerazione per evitare di trovarsi fuori dal perimetro della pensione già a partire dai 61 anni e 7 mesi. Ecco le scadenze e le date da considerare per non perdere i benefici della pensione anticipata.
Infatti per andare in pensione nel 2024 c’è il passaggio preventivo della richiesta di certificazione. Ed è un adempimento che va fatto l’anno precedente quello del probabile pensionamento a date certe e prestabilite. Con penalizzazioni e rischi per chi le disattente.
I nati nel 1962 ma occhio per la pensione a 61,7 anni
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I lavoratori che soddisfano le condizioni e i requisiti previsti dal Decreto Legislativo n° 67/2011 e che maturano i requisiti pensionistici agevolati nel corso del 2024, devono prestare attenzione alle scadenze relative alla domanda di certificazione del diritto. I lavoratori usuranti, cioè che svolgono le mansioni previste dal Decreto prima citato, oppure i lavoratori notturni, se completano i requisiti utili alla misura entro il 2024, potranno andare in pensione solo se entro maggio 2023 producono la domanda di certificazione del diritto.
Per accedere a quello che viene chiamato scivolo usuranti le scadenze sono fisse e improrogabili. Questo meccanismo riguarda quanti nel corso del 2024 si troveranno ad aver compiuto i 61 anni e 7 mesi di età, avranno completato i 35 anni di contributi versati ed hanno completato, con le frazioni di anno, la quota 97,6. Inoltre serve che l’attività usurante o notturna deve essere stata effettuata per la metà della vita lavorativa, o quanto meno in 7 degli ultimi 10 anni di lavoro. Nel 2024 quindi, potrebbero andare in pensione i nati nel 1962.
Ecco le scadenze e le date da considerare per non perdere i benefici della pensione anticipata
Scade il prossimo 1° maggio il termine per presentare la domanda di accesso alla pensione anticipata per lavori usuranti per coloro che perfezionano i requisiti dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. La pensione in regime lavoro usurante è una misura strutturale del sistema, ma assoggettata a dotazioni prestabilite ogni anno. In pratica il Governo stabilisce una determinata copertura finanziaria alle potenziali domande di pensione usuranti che arriveranno. E per questo che serve la domanda di certificazione del diritto diversi mesi prima.
E in questo caso, entro l’anno precedente quello del pensionamento. Essendo a risorse calmierate e fino ad esaurimento risorse, è evidente che le scadenze andrebbero rispettate per evitare di incorrere in ritardi nella erogazione della pensione o in slittamento delle date di decorrenza.
La seconda scadenza utile da considerare è il 1° giugno 2023. In questo caso gli interessati devono sapere che perdono un mese di pensione perché la decorrenza si sposta di un mese. Se la domanda è presentata entro il 1° luglio si perdono due mesi, mentre per domande ancora più tardive, oltre a perdere 3 mesi di assegno, si corre il rischio di uscire fuori dal perimetro delle dotazioni finanziarie a disposizione. E quindi la pensione potrebbe slittare alla prima data utile di decorrenza dell’anno ancora successivo a quello del preventivato pensionamento.