Nonostante i continui appelli del gruppo Facebook continua la fuga dall’app WhatsApp che in questi giorni sta cambiando l’informativa sulla privacy. Ma le alternative alle quali si stanno rivolgendo molti utenti, Telegram e Signal, hanno pure loro qualche problema.
Tant’è che qualcuno ha rispolverato un brand vintage, Viber. Ecco, con l’aiuto degli Esperti di Tecnologia di Proiezioni di Borsa le grane in agguato per chi chatta su Signal e Telegram.
WhatsApp ha deciso il rinvio
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WhatsApp ha comunicato venerdì scorso di voler rinviare di tre mesi l’aggiornamento dell’informativa sulla privacy. Sta cercando di arginare il polverone e trovare una soluzione che non generi una emorragia mondiale di clienti.
Forse Mark Zuckerberg sta riflettendo su cosa è successo a browser come Altavista e Yahoo! quando è uscito Google. Oppure al destino di Internet Explorer all’avvento di Firefox e Chrome.
Magari si occuperà anche di altri problemi: WhatsApp non è multi-account, non è multi-dispositivo e non è multipiattaforma. E, in Italia, è finita nel mirino dell’Autorità Garante della Privacy.
Lo tsunami su Signal
Ecco le grane in agguato per chi chatta su Signal e Telegram. L’alternativa consigliata da Elon Musk, Signal, non ha niente di che esultare, anche se stanno arrivando milioni di clienti.
La società ha accusato molti problemi tecnici in questi giorni, a causa di un vero e proprio tsunami di nuovi utenti in ingresso. Poco più del 7% degli utenti transfughi da WhatsApp l’ha mandata in crisi. La società, spiega su Twitter, che i problemi saranno presto risolti. Sta per caso rinnovando i server? Già che c’è, potrebbe diventare multi-account.
Nel frattempo, a tutti noi forse conviene aspettare un trimestre, per dare l’addio a WhatsApp. Ed esercitarci a provare altre app, vecchie e nuove. Per fare i debiti confronti e capire se ci soddisfano di più.
Se Telegram è in down
Ecco le grane in agguato per chi chatta su Signal e Telegram. Molti nuovi utenti in questi giorni lamentano che Telegram non funziona. Ma siamo sicuri che dipende dall’app? Per scoprire se Telegram non funziona a causa di un down possiamo andare su Twitter cercando l’hashtag “#telegramdown”, che è universale.
In vari casi va a finire che si tratta di un problema casalingo di WI FI o di dispositivo. Se si tratta di un problema casalingo, potrebbe essersi bloccata la connessione dati dello smartphone. Possiamo fare un swipe controllando che siano accesi l’icona e le due frecce in alto e in basso. E che non ci siano problemi con l’APN o che non sia terminato il nostro traffico dati.
Se sono disattivate le notifiche, può sembrare che Telegram non funzioni ma in realtà è solo in “off”. Se sono attive le notifiche ricordiamoci dei processi in corso del nostro smartphone per aumentare la vita della nostra batteria.
Ecco le grane in agguato per chi chatta su Signal e Telegram
Anche le ottimizzazioni create dai task killer possono andare in conflitto con Telegram, chiuderlo in background e causare dei fastidiosi mal funzionamenti.
Anche l’hotspot mobile può interferire con la connessione sullo smartphone. Dunque, tutte le applicazioni che hanno bisogno di connessione risultano poco efficienti. Per fare questa operazione bisogna cliccare sull’icona dell’hotspot. Oppure andare in “impostazioni”, “wireless e reti”, “tethering” e attivare.
Un altro motivo per cui il servizio di notifiche Telegram non funziona riguarda la presenza dei Google Play Service, devono essere abilitati e presenti sul telefono.
Se il problema Telegram dipende dalla marca del telefono
Ma non è finita. Alcune marche particolari come Huawei o Xiaomi hanno dei task manager che spesso vanno in conflitto con Telegram. Per risolvere il problema bisogna andare sulle impostazioni e inserire Telegram tra le app abilitare dalla sicurezza del telefono.
Perciò si va su “app e gestione telefono”, “app protette”, “aggiungi Telegram”. Oppure per altri modelli su va su “servizi”, “sicurezza”, “permessi”, “autostart”. A questo punto si cerca Telegram e si attiva l’avvio automatico.