Tantissime persone amano piante e fiori. Quella del giardinaggio è una passione che, infatti, accomuna molti. D’altra parte, giardini e terrazzi, ma anche angoli di casa colorati, mettono subito allegria e buon umore. Vasi di piante, così come composizioni floreali, costituiscono un meraviglioso elemento d’arredo. Di certo, però, bisogna sapere prendersene cura. Si tratta infatti di esseri viventi con specifiche necessità. Esistono varietà vegetali piuttosto delicate che richiedono cure e attenzioni particolari. Per fortuna, però, ci sono anche esemplari poco esigenti. La situazione ideale per tutti quanti non sono dotati del cosiddetto “pollice verde”. Infatti, la pianta migliore da coltivare in ottobre per vivaci fioriture primaverili è perfetta anche per i meno esperti.
Un’altra pianta particolarmente apprezzata per le semplici e basilari cure di cui ha bisogno è il Pothos.
Di origine tropicale, il pothos è chiamato anche Scindapsus. Appartenente alla famiglia delle Aracee, al suo genere fanno parte circa 50 specie, originarie dell’Asia, dell’Australia, del Madagascar e delle isole dell’Oceano Pacifico.
Una delle più belle piante ornamentali
Il Pothos ha un portamento ricadente. Questa caratteristica lo rende particolarmente scenografico ed estremamente decorativo. Si tratta di una pianta che cresce abbastanza velocemente e vive bene anche con poca luce. I lunghi rami sostengono grandi foglie a forma di cuore, lucide e consistenti. Di solito sono verdi con sfumature bianche che le rendono davvero magnifiche.
Molto spesso, il pothos viene collocato in cucina e/o in bagno per le note proprietà “assorbi umidità”.
Nonostante si tratti di una pianta resistente e poco esigente, in determinate situazioni, anche il pothos potrebbe soffrire. Ad esempio, se presenta macchie marroni questi potrebbero essere i banali errori che stiamo commettendo. Vediamo allora insieme qualche utile suggerimento.
Ecco le 3 semplici mosse per un pothos in piena salute, rigoglioso e dalle meravigliose foglie grandi e lucide
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L’irrigazione è un’operazione sempre molto delicata, sia per il pothos che per le piante d’appartamento in generale.
Anzitutto, il pothos va annaffiato solo quando il terreno è asciutto del tutto. Lo si può capire alla semplice osservazione: un terreno secco è più chiaro rispetto ad un suolo umido. Tuttavia, è sempre bene non limitarsi alla semplice osservazione. Prima di procedere con l’irrigazione, è bene, infatti, fare la semplice prova tattile. Inserire un dito nel terreno affondandolo per circa un paio di centimetri di profondità. Se si sente la terra ancora umida, oppure se il terriccio resta attaccato alle dita, vuol dire che la pianta è a posto a livello idrico. Meglio quindi evitare di darle ancora acqua.
Quantità di acqua
Al momento di procedere con l’irrigazione, versare l’acqua sul terreno in maniera uniforme, non concentrandosi in un unico punto. Attendere poi che l’eventuale acqua in eccesso scoli attraverso i fori nel sottovaso, ed eliminarla. I ristagni idrici sono infatti altamente nocivi. Rappresenterebbero, infatti, una delle principali cause di malattie o disagi della pianta. Quindi, ecco le 3 semplici mosse per un pothos in piena salute, rigoglioso e dalle meravigliose foglie grandi e lucide. Insomma, niente di particolarmente difficile. Ma è bene tener presenti questi accorgimenti e applicarli sempre.
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