Superare la riforma Fornero con il varo di nuove misure per le pensioni anticipate. Questo è quello che hanno provato a fare da un decennio circa i governi che si sono succeduti anno dopo anno. Molti considerano la riforma Fornero come il male assoluto delle pensioni, dal momento che ha allontanato la pensione dai lavoratori in maniera evidente. Basti pensare che prima della Fornero la pensione di vecchiaia si centrava con 65 anni di età per gli uomini e 60 anni per le donne.
E le pensioni distaccate da limiti di età, si chiamavano pensioni di anzianità e bastavano 40 anni di versamenti. Oggi invece ne servono 42,10 per gli uomini e 41,10 per le donne con le attuali pensioni anticipate. E c’era pure la Quota 96, che permetteva uscite a chi raggiungeva 35 anni di contributi e 60 anni di età.
Pertanto, superare la riforma del Governo Monti, quella delle lacrime del Ministro del Lavoro Elsa Fornero è necessario. Ma come si supera una riforma così profonda? Ecco le 3 nuove pensioni che cancelleranno per sempre la riforma Fornero.
La Quota 41 per tutti come alternativa è un primo passo
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Una delle misure individuate come idonee a superare la riforma delle pensioni del Governo Monti è la Quota 41 per tutti. Non sarà un ritorno alle vecchie pensioni di anzianità prima citate, ma ci va molto vicino. La Quota 41 per tutti infatti porterebbe la pensione a chi, senza limiti di età, arriva a 41 anni di contributi. Di fatto la misura cancellerebbe le pensioni anticipate ordinarie, che come dicevamo, si completano, senza limiti di età, ma con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. E sarebbe una prima soluzione adatta a rendere meno rigido il requisito contributivo per chi ha lunghe carriere.
Ecco le 3 nuove pensioni che cancelleranno per sempre la riforma Fornero
Per questioni di cassa, tornare alla quota 96 non è possibile. Niente pensione a 60 anni quindi. Ma una via di mezzo sembra sia stata individuata in una pensione a 62 anni di età con doppia quota. In pratica si uscirebbe dal lavoro con una carriera prossima ai 35 anni di contributi, con l’assegno calcolato con il contributivo per tutti. Sarebbe una specie di opzione donna estesa anche agli uomini. Che sarebbero chiamati a sacrificare una parte della loro pensione per via del ricalcolo contributivo della prestazione. Ed anche in questo caso si darebbe un netto colpo di spugna alla legge Fornero, consentendo quella flessibilità che la riforma Fornero di fatto ha negato.
Inoltre, potrebbe nascere una misura a 62 o 63 anni con soli 20 anni di contributi, che garantirebbe un assegno calcolato per tutti gli anni di anticipo, solo per la quota contributiva, quindi penalizzato. Per poi ricalcolare la pensione a 67 anni, con la quota retributiva. Queste le vie che ci sono per le nuove pensioni 2024, sempre che il Governo riesca in quella che sembra sempre una ardua impresa.