Gli imprenditori italiani, o almeno una quota di questi, da tempo si lamentano del fatto di non trovare personale da assumere. Dando la colpa al reddito di cittadinanza. Perché può essere spesso vantaggioso prendere 700 euro al mese restando a casa in cerca di un’occupazione piuttosto che magari prendere 1.000 euro al mese con un’occupazione part time.
Detto questo, sul reddito di cittadinanza la revisione è davvero alle porte. E mantenere il sussidio per chi può lavorare, o per chi non vuole lavorare, potrebbe essere davvero una missione impossibile.
Ecco la prova inconfutabile del reddito di cittadinanza in accordo con gli ultimi dati INPS
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Fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, e lanciato nel 2019, ad oggi per le casse dello Stato italiano il reddito di cittadinanza è costato quasi 26 miliardi di euro. E questo in accordo con i dati INPS aggiornati allo scorso mese di settembre del 2022.
Quindi, ecco la prova inconfutabile del reddito di cittadinanza che è costato a oggi come una manovra finanziaria e che ha di certo aiutato moltissime famiglie in difficoltà economica specie nel periodo della pandemia.
Pur tuttavia, il reddito di cittadinanza non è stata di certo una misura definibile come un volano per l’occupazione nel nostro Paese e anche per questo il Governo italiano di centrodestra punta a rivedere profondamente la misura.
Come potrebbe cambiare il sussidio che non è a rischio di abolizione nel breve termine
In particolare, il Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni, almeno nel breve termine, non dovrebbe puntare all’abolizione del reddito di cittadinanza. Ma l’obiettivo è quello di rivedere l’accesso al sussidio in modo tale che non si possa prendere il reddito per troppo tempo senza lavorare.
Non a caso a regime il reddito di cittadinanza potrebbe restare solo per chi davvero non può lavorare e quindi non è occupabile. Per tutti gli altri come una sorta di NASPI. Ovverosia, prendere il reddito di cittadinanza solo ed esclusivamente in corrispondenza di brevi periodi di disoccupazione.
Quindi, con il Governo Meloni si dovrebbe chiudere l’era del reddito di cittadinanza per un anno e mezzo. E poi prenderlo per altri 18 mesi ripresentando semplicemente la domanda. In teoria, vivendo di reddito di cittadinanza come fosse un vitalizio.
Tolto il reddito di cittadinanza, dopo aver superato il periodo di fruizione massima, il percettore, se disoccupato, dovrebbe essere poi inserito all’interno di percorsi di formazione e di riqualificazione professionale. Al fine di trovare un lavoro per davvero.