Il nostro giardino è ormai pronto per andare al riposo invernale; tuttavia, ci sono anche alberi da frutto che stanno producendo. È il caso dell’ulivo, del pesco settembrino, di alcune qualità di uva, perché no del castagno, per chi ha la fortuna di avere un giardino grande. Per non parlare di melanzane e peperoni negli orti che, negli ultimi anni, si possono cogliere quasi fino a novembre.
È, purtroppo, ancora presente uno dei grandi nemici delle nostre piante da frutto. Siano esse olive, ciliegie, pesche, albicocche, sono tutti considerati ottimi rifugi per riprodursi. Stiamo parlando della mosca. L’insetto più fastidioso per eccellenza, insieme alla cimice. La loro presenza è nociva per i nostri alberi e per sconfiggerle bisogna essere più scaltri di loro.
Ecco la perfetta trappola per mosche da sistemare vicino ai nostri alberi da frutto
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Ci sono diversi tipi di mosche, quella che ama le drupe, è definita carpofago. Le larve di questi insetti trovano il loro habitat naturale proprio nei frutti. Da quelli più piccoli, la tignola dell’ulivo, a quelli più grandi, la carpocapsa del melo, passando per la mosca mediterranea da frutto. I prodotti intaccati da questi insetti non sono più chiaramente commestibili. Come fare per risolvere questo annoso problema nel nostro giardino?
Ecco la perfetta trappola per mosche da sistemare vicino ai nostri alberi da frutto, un po’ di pazienza e il problema sparirà. Ci dobbiamo munire di una bottiglia di plastica da un litro e mezzo, quelle di acqua o coca-cola per intenderci. Con un paio di forbici andremo a praticare tre piccoli fori nel corpo della bottiglia, più o meno a mezza altezza. Il buco dovrà essere sufficientemente grande perché una mosca vi possa passare.
All’interno dovremo mettere l’esca che attirerà l’insetto. Possiamo scegliere tra due opzioni. O dei rimasugli di pesce, come lische e parti come la testa o la coda, immersi in circa 100 ml di acqua. Oppure 100 ml di aceto di vino rosso. Poi sigilliamo il tutto, chiudendo con il tappo. Si possono preparare più bottiglie con soluzioni diverse per poi appenderle, con uno spago, in punti differenti della pianta da proteggere.
L’odore dei due preparati attirerà le mosche che entreranno dai fori e, una volta all’interno, dopo essersi dirette verso il cibo, rimarranno intrappolate.
Sul fondo della bottiglia si potranno vedere i loro cadaveri galleggiare. Vista l’intelligenza di questi insetti, bisogna rinnovare queste trappole settimanalmente, cercando di posizionarle in punti differenti del nostro albero. L’efficacia è garantita proprio dal continuo rinnovamento dell’esca e della posizione in cui sistemare le bottiglie.