L’articolo 38 della Costituzione italiana sancisce a caratteri cubitali il diritto alla tutela degli ultimi e degli inabili. Il testo afferma: “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. […] in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.
Dunque, alcune casistiche per le quali è possibile accedere all’assistenza sociale sono previste dalla stessa Carta Costituzionale. Tuttavia, i benefici variano in base al grado di invalidità. Al loro aumentare cresce il ventaglio e l’intensità dei sostegni a cui si ha diritto per legge. In particolare, ecco la percentuale di invalidità nel 2022 per avere diritto ai vari sostegni economici.
Chi può accedere all’invalidità civile?
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Vediamo innanzitutto quali sono le categorie di soggetti che possono accedere alla protezione dell’invalidità civile. Secondo l’ordinamento, vi rientrano i mutilati e gli invalidi civili, i sordi e i ciechi, gli affetti da talassemia e drepanocitosi.
Ricordiamo che il termine drepanocitosi fa riferimento a una particolare forma di anemia emolitica cronica. La caratteristica è legata alla produzione di globuli rossi anomali, a forma di falce.
Ecco la percentuale di invalidità nel 2022 per chiedere la pensione all’INPS o l’esenzione dal ticket sanitario
Quali sono i benefici riconosciuti in base alla percentuale di invalidità? Abbiamo:
- fino al 33%: nessun riconoscimento;
- dal 33% e fino alla soglia del 73%: assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali;
- a partire dal quota del 46%: iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l’Impiego ai fini dell’assunzione agevolata;
- dal 66%: esenzione dal ticket sanitario;
- dal 74% fino al 100%: diritto alla riscossione di prestazioni economiche.
Dunque, per il riconoscimento della qualifica di invalido civile occorre una soglia minima del 33% di riduzione permanente della capacità lavorativa. Gli uffici medici preposti a tali accertamenti fanno riferimento a una tabella approvata dal Ministero della Salute del 5 febbraio del 1992.
Uno sguardo alle prestazioni economiche erogate dall’INPS
Il riconoscimento dell’invalidità civile prevede un iter preciso. Quest’ultimo porta all’accertamento del grado di invalidità, la cecità civile, la sordità la disabilità e l’handicap. Se il grado d’invalidità è tra il 74% e il 100%, o in caso di riconoscimento di sordità o cecità, l’INPS verifica i dati reddituali e socio-economici del richiedente.
L’analisi congiunta della situazione sanitaria e reddituale del richiedente porta l’Istituto di Previdenza a riconoscere precise prestazioni economiche. Per gli invalidi civili abbiamo:
- la pensione di inabilità (invalidi totali);
- l’indennità di frequenza (per i minori invalidi);
- l’assegno mensile (invalidi parziali);
- l’indennità di accompagnamento.
A beneficio dei ciechi civili abbiamo:
- la pensione per i ciechi assoluti;
- la pensione per i ciechi parziali;
- l’indennità speciale;
- l’indennità di accompagnamento.
Infine per i sordi è prevista:
- la pensione;
- l’indennità di comunicazione.
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