Il concetto di bellezza è un concetto sfuggente e ricco di insidie, in cui intervengono fattori storici, sociali, biologici ed evolutivi. Oggettività e soggettività si confondono nelle definizioni e spesso è difficile districarsi tra le diverse opinioni. Basta chiedere a qualsiasi innamorato quale sia il partner migliore del Mondo e sicuramente indicherà il proprio. La bellezza in questo caso si condensa in ciò che è bello per noi.
Immaginiamo volessimo avere un gatto in casa e volessimo sceglierlo in base alla sua bellezza. Quali sono i gatti più belli? Quali i più brutti? E quali sono i canoni di bellezza da tenere in considerazione? Va da sé, che qualsiasi risposta, per quanto oggettiva, risulterà sempre parziale perché il concetto di bellezza è frastagliato. Abbiamo visto per esempio che potrebbe essere molto più interessante cercare di interpretare i miagolii e interagire con loro, che fossilizzarci sull’aspetto fisico.
Ad ogni modo, si sarebbe cercato un metodo per definire in maniera il più oggettiva possibile una scala di bellezza dei gatti. Tutti i gatti sono belli, ma ecco la classifica delle razze dei gatti oggettivamente più belle e più brutte fra tutte al Mondo.
La sezione aurea
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Uno dei disegni di Leornardo da Vinci più famoso al Mondo è certamente il Vitruviano. In questa immagine, Leonardo, ispirandosi alle indicazioni del De Architectura di Vitruvio, mise in pratica il concetto di sezione aurea applicato all’essere umano per cercarne le proporzioni ideali.
Che cos’è la sezione aurea, o phi? È un rapporto matematico, conosciuto sin dall’antica Grecia, usato per definire la “perfezione fisica” confrontando misure, rapporti e simmetria. Si tratta di un numero, che in maniera spesso inspiegabile o imprevista, appare in numerosi contesti della natura e dell’arte. Un libro eccezionale per approfondire questo argomento è, ad esempio, “La sezione aurea” di Mario Livio (Rizzoli). In questo contesto, però quel che ci preme sottolineare è che questo numero, 1,618, viene spesso chiamato “divina proporzione” ed è legato al concetto che l’essere umano attribuisce alla bellezza.
Più percepiamo un volto o un oggetto vicino a questo rapporto, più risulta attraente per i nostri cervelli, che prediligono la simmetria.
Ecco la classifica delle razze dei gatti più belle e più brutte fra tutte
Utilizzando un software specifico, è stata fatta una classifica di bellezza tra 46 razze di gatti in base, alla sezione aurea e alle proporzioni dei loro musi.
Ne sarebbe emerso che il Norwest Forest, il Blu di Russia e il Manx, sarebbero i gatti più belli, con proporzioni del loro muso vicine alla sezione aurea. L’Himalayano, il Peterbald e il Persiano sarebbero invece quelli con proporzioni più lontane dalla sezione aurea e per questo definibili, matematicamente, più brutti.
Ovviamente, per gli amanti dei gatti, è chiaro che la bellezza di un gatto non possa essere limitata a quanto il loro muso sia simmetrico. Ciascuno troverà il proprio gatto il più bello.