Nel Lazio sono conosciute col nome di puntarelle. Invece, al Nord questa verdura prende il suo nome originale di cicoria o catalogna. Forse non si è mai sentito parlare di puntarelle alla romana. Tuttavia è uno dei piatti più famosi e tradizionali della cucina romanesca.
Le puntarelle non sono altro che i germogli della catalogna. Esse hanno una forma molto particolare, simile ha quella di asparagi tozzi. È proprio questa caratteristica, insieme al sapore intenso e fresco, che ha reso così speciale la ricetta delle puntarelle alla romana.
Oggi la Redazione di ProiezionidiBorsa vuole regalare ai suoi Lettori il segreto di questa ricetta. Un modo semplice e veloce per avere un secondo di verdure fresco, croccante e saporito. Ecco il vero metodo per cucinare le puntarelle alla romana senza errori e dargli la tradizionale arricciatura.
Origini del piatto
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C’è un motivo per cui la ricetta delle puntarelle nasce al centro-sud dell’Italia. Infatti, per lungo tempo, la grande parte delle coltivazioni di catalogna erano ristrette al Lazio, alla Campania e alla Puglia. Furono i romani i primi ad apprezzare il gusto leggermente amarognolo delle puntarelle e, unendole ai filetti di acciuga, trasformarle in un piatto unico al mondo.
Ma le puntarelle non sono speciali solo per il loro sapore. Esse sono ricche di vitamine, Sali minerali e soprattutto fibre ottime per garantire una buona digestione. Inoltre, questa verdura è ipocalorica e ha principi diuretici e depurativi grazie alla presenza dell’inulina. Questa fibra vegetale è davvero portentosa nel regolarizzare l’intestino.
Ecco il vero metodo per cucinare le puntarelle alla romana senza errori e dargli la tradizionale arricciatura
Per ottenere un bel piatto di puntarelle bisogna partire dai banchi del mercato. Scegliamo un bel cespo di catalogna verde brillante e portiamolo a casa. Ci servirà un coltellino ben tagliente, perché le puntarelle si dovranno staccare e tagliare una alla volta.
Si inizia eliminando le foglie esterne della catalogna (usiamole per zuppe, pasta o come verdura cotta). Si prosegue staccando i germogli bianchi che andranno sfilettati. Per la sfilettatura si procede tagliando il germoglio in due per la lunghezza. Poi, si ricavano altrettante striscioline fini.
Prepariamo una grande scodella con acqua fredda e ghiaccio e immergiamo tutti i filetti di puntarelle. Lasciamole per un’ora in frigorifero. Questo è il segreto dell’arricciatura delle puntarelle alla romana.
Ora possiamo cuocerle, oppure procedere con la ricetta tradizionale che prevede l’aggiunta di filetti di acciuga, aglio, olio, aceto, sale e pepe. Ecco pronto un sostanzioso contorno di puntarelle alla romana.