Ecco il titolo di Stato buono per mettere i soldi al fresco e guadagnare l’8,70% in pochissimi semestri

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Già in antichità i primi grandi filosofi affermavano che la vita è movimento e nel movimento sta la vita. Tutto cambia e quasi nulla è perennemente immobile, soldi inclusi, anche se tenuti fermi in qualità di riserva di valore e si ha paura di perderli. Pertanto ecco il titolo di Stato buono per mettere i soldi al fresco e guadagnare l’8,70% in pochissimi semestri.

Cerchiamo di capire perché avere i soldi liquidi per un lungo o lunghissimo termine potrebbe rivelarsi come una scelta assai perdente.

Le principali funzioni dei soldi

Anche i soldi sono una delle tantissime invenzioni umane. Ad un certo punto della storia dell’uomo ci si rese conto che serviva un’unità di conto ed un mezzo di pagamento che fossero universalmente riconosciuti. La moneta, metallica e cartacea, ben presto si rivelò come la soluzione ai tanti problemi che fino ad allora si erano avuti negli scambi commerciali.

Altrettanto presto ci si rese conto che anche il tenerla ferma per spostare al futuro il momento in cui spenderla poteva riservare spiacevoli sorprese. Un conto è infatti bloccarla oggi per spenderla tra una manciata di mesi, altro paia di maniche è se il rimando al futuro lo si intende in termini di anni o, peggio, di lustri o decenni. L’inflazione è una componente di ogni sistema monetario e, lo si voglia o no, riguarda tutti, nessuno escluso.

L’inflazione è come un vermicello che si mangia il denaro fermo e messo da parte

Immaginiamo di avere oggi sul conto 10mila € che con una probabilità di almeno il 90-95% sappiamo che non impiegheremo per i prossimi mesi. Anzi, in cuor nostro ci auguriamo di averne altri 10mila disponibili nel giro di pochi anni e sappiamo già che ci attiveremo per centrare quanto prima l’obiettivo.

Ora, se quel capitale fosse oggi sufficiente per acquistare ad esempio l’utilitaria che abbiamo in mente, potremmo dire altrettanto anche tra 5 o 10 e 15 anni? Assolutamente no. Domani per acquistare la stessa e identica auto ci vorrebbero, per esempio, mille o tremila o seimila euro in più rispetto ad oggi.

Il che è come dire che gli attuali 10mila € in futuro varranno molto meno. Sulla carta saranno sempre gli stessi, ma solo sulla carta. Nei fatti, invece, ne servirà molta di più per convincere il concessionario a darci le chiavi dell’auto, sempre la stessa.

Ecco il titolo di Stato buono per mettere i soldi al fresco e guadagnare l’8,70% in pochissimi semestri

I titoli di Stato oggi offrono dei rendimenti non in linea con l’attuale inflazione ma comunque interessanti da non passare indifferenti. Sono strumenti che godono della garanzia dello Stato, un regime fiscale agevolato e in cui l’emittente s’impegna al rimborso del capitale a scadenza.

Invece vanno considerate a parte le commissioni di compravendita del bond e le eventuali spese dossier titoli. Tutto dipende dalle condizioni contrattuali previste dalla propria banca. Infine danno modo di calcolare a priori quale sarà il rendimento atteso dall’acquisto fino a scadenza.

Facciamo un esempio per tutti e consideriamo il BTP con ISIN IT0005514474 emesso il 17 ottobre 2022 e con scadenza il 15 gennaio 2026. In pratica il titolo smetterà di produrre interessi e verrà rimborsato tra circa 2 anni e mezzo. L’emittente paga una cedola annua lorda del 3,50%, il 3,0625% netto (allungando la durata sale il rendimento).

Acquistandolo in questi giorni e tenendolo fino alla fine si incasserebbero quindi 4 cedole lorde piene all’1,75% e una all’1,55% circa (quella in corso dal 15 luglio). In appena 2,45 anni (residui) ci si assicura pertanto un ritorno lordo di poco maggiore all’8,7%, considerato che il bond prezza una spanna sotto cento. Per la precisione, il prezzo di chiusura del BTP venerdì scorso è stato a 99,84 centesimi.

Forse non rappresenta un ritorno sufficiente per proteggere integralmente il capitale di partenza, così come forse si potrebbe cercare di meglio sul mercato. Tuttavia, forse potrebbe rappresentare un possibile punto di partenza rispetto alla scelta di non fare niente.

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