Il chiostro di Santa Caterina d’Alessandria si trova a Palermo all’interno dell’ex omonimo monastero. Ha dei segreti che non è stato semplice far riaffiorare. Si pensi che è rimasto fedele alla regola della clausura fino al 2014: anno in cui l’ultima suora fu trasferita. Qui il tempo è rimasto sospeso come in una bolla, per 700 anni. Dal 1311 al 2014 vivevano le suore dell’ordine domenicano.
Grazie all’Arcidiocesi e alla Sovraintendenza, dal 2017 ha preso vita l’audace progetto di riapertura del chiostro come polo museale, assieme alla valorizzazione della pasticceria conventuale. Non poteva andare perduta un’intera struttura che dal Medioevo ha attraversato la storia del capoluogo siciliano, facendo incetta di prestigio, arte e cultura. Col tempo, il chiostro è diventato parte integrante della Chiesa adiacente che si staglia sulla bellissima piazza Bellini.
Il pavimento di maioliche e gli alberi di agrumi tutti intorno alla fontana centrale, riportano immediatamente agli antichi splendori della città.
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La recente apertura al pubblico ha estasiato tutti, sia i palermitani stessi che i turisti. Infatti, al suo interno si trova la “dolceria”, dove vengono riprodotti fedelmente i dolci di diversi monasteri siciliani, secondo le più antiche ricette delle suore. Ecco il segreto di questo chiostro del 1500 dove poter gustare dolci celestiali se siamo a Palermo e se vogliamo fare un tuffo nel passato. Nei dolci del chiostro di Santa Caterina fanno da padroni gli ingredienti della tradizione: mandorle, zuccata, ricotta, frutta di stagione, agrumi in particolare, e liquori.
Ma quali sono i dolci più apprezzati? La regina indiscussa è la cassata antica, ben diversa da come siamo abituati a mangiarla. Non ha la famosa glassa di zucchero, ma ha il potere di inebriare di felicità prima gli occhi, poi l’olfatto e infine il gusto. Ogni giorno la dolceria sforna tanti altri golosissimi dolci: nucatoli, cannoli, biscotti ricci, buccellati, monacali, crostatina Maria Stuarda, sospiri di monaca. E con l’avvicinarsi del Natale, il chiostro si colora dei tipici dolci siciliani che concluderanno i pranzi delle feste.
Ecco il segreto di questo chiostro del 1500 dove poter gustare dolci celestiali se siamo a Palermo
Con il ticket di soli 8 euro è possibile visitare le terrazze, la chiesa e il monastero. Ma è anche possibile soltanto accedere alla dolceria, gratuitamente, senza alcun biglietto d’ingresso. Così, ci si può concedere una colazione, o una semplice pausa, con dolci paradisiaci in un luogo davvero incantato.
La tradizione culinaria siciliana ed italiana in generale, è famosa infatti anche per la pasticceria. E in questo successo, hanno senz’altro contribuito le sapienti mani delle suore. Pochi sanno, ad esempio, che la più classica delle torte, la crostata, è attribuita alle monache: le strisce di pasta frolla in superficie, difatti, ricorderebbero le grate da cui le stesse assistevano alle celebrazioni.