Con il varo della Legge di Stabilità, da parte del Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni, è arrivata in linea con le attese pure la riforma relativa alle pensioni. In realtà si può parlare di una mini riforma, in quanto l’Esecutivo ha apportato da un lato alcuni ritocchi alle misure di anticipo pensionistico già in essere. E dall’altro ha chiuso con la Quota 102 del Governo di Mario Draghi, ed ha introdotto una nuova quota.
Precisamente, la cosiddetta Quota 41 ibrida che dovrebbe anticipare la Quota 41 secca. Che dovrebbe essere poi introdotta a partire dal 2024. Ovverosia quando il Governo italiano, guidato dalla premier e leader di Fdi Giorgia Meloni, dovrebbe mettere a punto per la previdenza pubblica, finalmente, la riforma strutturale.
Ecco il nuovo schema per le pensioni dell’Esecutivo di centrodestra per il 2023
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Nel frattempo, la mini riforma delle pensioni per il 2023 prevede, prima di tutto, la conferma della misura di pensionamento anticipato che è rappresentata dall’Ape Sociale. Una misura chiave, tra l’altro, per il ritiro dal lavoro da parte di chi svolge delle mansioni usuranti. Per l’Opzione Donna, allo stesso modo, arriva la proroga pure per il 2023, ma con dei ritocchi.
Il Governo Meloni, infatti, ha apportato delle modifiche collegando la misura alla natalità ed alla genitorialità. Precisamente, nel 2023 si potrà andare in pensione con Opzione Donna a 58 anni di età con almeno due figli. A 59 anni di età con un figlio ed a 60 anni di età in tutti gli altri casi.
Quindi, ecco il nuovo schema per le pensioni anticipate. Per l’Ape Sociale e per l’Opzione Donna. Ma la novità più importante, per la mini riforma delle pensioni del Governo Meloni, riguarda l’introduzione della Quota 41 ibrida. Vediamo allora come funziona.
Ecco la Quota 103 grazie alla Legge di Stabilità varata dal Governo Meloni
Con l’introduzione della Quota 41 ibrida, nel 2023, si chiudono di conseguenza quest’anno, come sopra accennato, i termini relativi al pensionamento anticipato con la Quota 102. Ovverosia con 38 anni di contributi previdenziali versati, e con 64 anni di età.
Per il prossimo anno la Quota 41 ibrida è una Quota 103. Per andare in pensione con 41 anni di contributi versati e con 62 anni di età, con il vincolo anagrafico che poi dovrebbe essere tolto a partire dal 2024. Detto questo, con l’introduzione della Quota 41 ibrida, tra l’altro, si eviterà il ritorno integrale dei paletti previsti dalla riforma Fornero per le pensioni. Contestualmente, per chi decide di restare al lavoro, la Legge di Stabilità introduce pure una decontribuzione del 10%.