Ecco il buono fruttifero postale che in appena 4 anni rende più del 10% netto oltre a una grande certezza

Ecco il buono fruttifero postale che in appena 4 anni rende più del 10%-proiezionidiborsa.it

Si fa presto a dire “investo e guadagno”. Quanto? E in quanto tempo e con quanto capitale e, o soprattutto?, con quale grado di rischio insito nell’operazione finanziaria? Come sempre nella vita tutto è relativo, nel senso che aldilà dei dadi crudi poi bisogna scendere nel dettaglio delle cose per capirne la reale portata. 

Non fanno eccezione gli investimenti. Oggi ad esempio è possibile guadagnare il 3% annuo lordo a scadenza sulla nuova offerta Supersmart alle condizioni già viste.

Più in generale, un conto è guadagnare il 10epassa per cento in 10 anni, un altro è guadagnarlo netto in meno della metà di quel tempo. Al riguardo, ecco il buono fruttifero postale che in appena 4 anni rende più del 10% netto oltre a una grande certezza.

I tratti salienti dei buoni fruttiferi postali

Nel panorama del reddito fisso i BFP (buoni fruttiferi postali) occupano da sempre un posto privilegiato nel portafoglio degli italiani. Lo dimostrano le massicce sottoscrizioni di questi titoli avutesi nel corso dei decenni.

Alla base di tale affermazione troviamo la capillarità territoriale dell’intermediario e l’assenza di costi insiti nel prodotto. I buoni, infatti, sono privi di spese di sottoscrizione, gestione e rimborso, sia finale che intermedio ma sempre entro i tempi di prescrizione. Fanno eccezione gli oneri fiscali, cioè la ritenuta del 12,50% sugli interessi attivi e l’imposta di bollo nei casi previsti dalla Legge. Di contro sono esenti dall’imposta di successione.

L’emittente li propone sia nella tradizionale forma cartacea che nella più moderna versione dematerializzata. Inoltre variano per durata complessiva, dando modo di sceglierli in base al proprio orizzonte temporale d’investimento.

La struttura dei rendimenti, infine, è solitamente del tipo step-up, cioè aumentano all’aumentare del periodo di possesso del buono. Fanno eccezione i titoli di breve durata, dove oggettivamente manca il tempo per prevedere gli opportuni step.

Ecco il buono fruttifero postale che in appena 4 anni rende più del 10% netto oltre a una grande certezza

Prendiamo il caso del Buono Soluzione Eredità. Ha una durata medio-corta visto che dura solo 48 mesi e l’interesse a scadenza è già noto in partenza. Al termine dei 4 anni di investimento, infatti, l’intermediario offre il 3,00% annuo lordo (2,64% netto). Tuttavia, il titolo è dedicato solo ed esclusivamente ai beneficiari di un processo successorio concluso presso Poste Italiane.

Data la sua durata complessiva, il titolo non prevede step intermedi. Per determinare il montante lordo e netto alla fine dei 4 anni basta moltiplicare il valore nominale del buono per i rispettivi coefficienti. Quello netto, in particolare, è calcolato considerando l’aliquota dell’imposta sostitutiva vigente. I numeri di riferimento sono i seguenti:

La grande certezza

Infine non va tralasciato un particolare che ha a che fare con il profilo di rischio di questi strumenti. Al pari dei titoli di Stato, i BFP sono garantiti dallo Stato Italiano. Inoltre danno al sottoscrittore la possibilità di disinvestire in qualsiasi momento, sempre entro i termini di prescrizione.

In tal caso, a quanto è uguale il valore di rimborso? Se si esercita il riscatto prima del compimento del 4° anno, il valore di rimborso è pari al valore nominale sottoscritto, al netto di eventuali oneri fiscali.

Alla naturale scadenza del titolo, invece, il risparmiatore riceve il capitale iniziale più gli interessi netti nel frattempo maturati. Al netto, anche qui, degli oneri fiscali eventualmente dovuti.

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