L’inverno è oramai alle porte e a molti di noi è tornata la voglia di cucinare piatti caldi e avvolgenti. Quindi molti si stanno cimentando in preparazioni più complicate e in linea generale anche più caloriche come, ad esempio, zuppe e paste al forno. Ma se si vuole proprio rendere onore a questa stagione c’è un grande classico che ci stiamo dimenticando. Ecco i segreti delle nonne per portare in tavola una polenta perfetta e non solo risotti e vellutate. Vediamo insieme come possiamo portarla in tavola in poche mosse.
Ecco i segreti delle nonne per portare in tavola una polenta perfetta e non solo risotti e vellutate
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La prima accortezza a cui prestare attenzione è la scelta della farina. Una delle scelte migliore è la farina di mais bramata che si contraddistingue per la sua consistenza a grani grossi. Questa la si può trovare generalmente servita nelle valli lombarde, accompagnata da varie tipologie di formaggi. In alternativa è possibile anche optare per un mix fra quella di mais e grano saraceno, ovvero la famosa polenta taragna. Oppure è anche una buona scelta quella di mais bianco, utilizzata generalmente in alcune zone del Veneto. Successivamente è molto importante prestare attenzione alle quantità. Per un chilo di farina sono necessari almeno 4 litri di acqua. La proporzione è quindi 1 a 4. Essendo un alimento che assorbe molta acqua si possono calcolare circa 50-60 grammi a testa per ottenere una dose soddisfacente.
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È necessario poi cuocerla in un utensile adatto. Sono da scartare quindi le padelle e le pentole e da preferire invece il paiolo. Questa suppellettile si riconosce subito perché ha i bordi molto alti e un fondo convesso ed è fatta generalmente di ghisa oppure di rame. Poi una volta che si passa al procedimento è meglio prestare molta attenzione al sale. Infatti non ci sono delle quantità precise da seguire, ma è meglio tenere a mente di non abbondare. Questo perché il piatto di solito è abbinato con altri alimenti molto sapidi. Ad esempio parliamo dei formaggi, delle verdure, della salsiccia o ancora di carni sugose ed elaborate. Un eccesso di sale quindi andrebbe a guastare il piatto irrimediabilmente. Al massimo è meglio aggiungerlo alla fine, quando la polenta è pronta.
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