C’è una buona novità per i contribuenti nella manovra di fine anno del Governo Meloni. Nel Decreto Fiscale infatti, viene introdotto un provvedimento che di fatto rimanda all’anno venturo un pesante fardello per molti contribuenti. La rata di acconto IRPEF, IRAP o IRES che in genere si versa a novembre, slitta all’anno nuovo.
Una novità che va nella direzione di un Fisco più equo. Infatti si tratta di un balzello che i contribuenti versano sui redditi prima ancora che questi vengano prodotti. Si tratta di una distortura che adesso il Governo mette a posto. Ma attenzione, perché non tutto ciò che i contribuenti devono versare entro il 30 novembre slitta. E soprattutto non tutti i contribuenti godranno di questa agevolazione evidente. Pertanto, ecco i fortunati che non pagheranno le tasse a novembre.
Dal 30 novembre al 16 gennaio, anche a rate fino a giugno, ecco come finisce l’acconto IRPEF
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Versare la seconda rata di acconto IRPEF a novembre è un obbligo per tutti i contribuenti che hanno un’imposta a debito fuoriuscita dal modello 730 o dal modello Redditi PF. In pratica il contribuente è tenuto a versare tasse sui redditi che produrrà, ipoteticamente, l’anno successivo. L’acconto IRPEF di novembre 2023 quindi è un acconto sulle tasse del 2024. Una cosa da sempre contraddittoria, anche perché l’acconto si calcola su redditi presunti, che il contribuente non è detto che produca. Adesso però il Governo ha deciso di alleggerire il carico fiscale dei contribuenti, posticipando questo pagamento.
Ecco i fortunati che non pagheranno le tasse a novembre e quali sono i balzelli che vengono rateizzati da gennaio a giugno 2024
La rata relativa al secondo acconto IRPEF 2023 slitta all’anno nuovo. Basta pagare tasse in anticipo quindi. Una novità che non riguarda la generalità dei contribuenti. Per esempio, non riguarda i lavoratori dipendenti ma solo le Partite IVA. E non riguarda tutte le Partite IVA ma solo quelle con ricavi, utili e proventi fino a 170.000 euro.
Per chi rientra nell’agevolazione, la rata in scadenza il 30 novembre 2023 potrà essere posticipata al 16 gennaio prossimo. Ma solo se l’interessato decide di pagare in unica soluzione. Perché altrimenti c’è la possibilità di pagare a rate mensili il dovuto, e fino al mese di giugno 2024. IRPEF, IRES e IRAP slittano quindi. Per le Partite IVA che si trovano con il modello F24 da versare a novembre però, meglio prestare attenzione. Infatti spesso i versamenti sono comprensivi anche dei contributi INAIL ed INPS. E questi pagamenti non slittano. Se nel modello F24 in scadenza il 30 novembre sono compilate le sezioni erario e INPS, quest’ultima non slitta e quindi va pagata proprio il 30 novembre.