Come diceva il compianto maestro “La stagione dell’amore viene e va”, ma sembra che per le banche italiane questa stagione dei matrimoni non finisca mai. Infatti, ProiezionidiBorsa ha da sempre seguito le vicende di fusioni e acquisizione del settore finanziario. Ciò soprattutto perché, non di rado, queste modifiche generano dei mal di pancia per i loro clienti. Pertanto, sarà perché lo impone il mercato bancario, o norme a tutela di tutti, il prossimo futuro vedrà protagoniste banche molto comuni tra i risparmiatori. Infatti ecco gli sfortunati titolari di conto in queste banche che dovranno cambiare tutto per l’ennesima volta.
Ma perché succede tutto questo? Per dare una risposta, basti pensare alla recente storia dei “fallimenti” di varie banche italiane di piccole-medie dimensioni. Tale circostanza, ha convinto, soprattutto le autorità centrali, EBA e BCE, che le banche di grandi dimensioni siano più solide e sicure per i risparmiatori. Inoltre, questa spinta verso le concentrazioni di banche è favorita da alcune norme che creano grandi vantaggi fiscali per le banche che si fondono.
Ecco gli sfortunati titolari di conto in queste banche che dovranno cambiare tutto per l’ennesima volta
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Quando due banche si fondono, il correntista si trova in una situazione di confusione. Ciò perché si perdono i riferimenti, chiudono gli sportelli, si prolungano i tempi di riposta. Ma, spesso, soprattutto, cambiano i costi dei servizi. Infatti, le ultime fusioni bancarie hanno evidenziato proprio queste problematiche, benché gestite con professionalità dai bancari. Ovvero, dopo l’acquisizione di UBI da ISP e la conseguente cessione di 600 filiali ex UBI da BPER, per i clienti-risparmiatori ancora non è finita.
Proprio così, perché il sistema bancario italiano si restringerà ancora e continueremo ad assistere a chiusure di sportelli e cambi di coordinate IBAN. I primi correntisti a doversi impensierire sono i clienti di BPM, in quanto la stessa è candidata a nozze. Molto probabilmente con UNICREDIT, la quale rafforzerà la propria posizione di secondo gruppo bancario in Italia. Oppure, altra graditissima unione per il mercato, è quella con la BPER.
In questa seconda ipotesi si chiuderebbero meno sportelli in quanto le due realtà sono molto compatibili. Infine, altri correntisti che probabilmente assisteranno a fusioni sono quelli di MPS, Banca Carige e Banca Popolare di Sondrio, interessate dagli stessi progetti. Tutti, pertanto, dovranno riflettere sul da farsi e sulle cose da controllare, come illustrato nell’articolo “In arrivo i soliti disagi e il cambio dell’IBAN per chi ha il conto in queste banche”.
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