Ecco gli esclusi dalla pensione dopo le novità del Governo Meloni e della Legge di Bilancio

Novità del Governo Meloni

C’era davvero chi aveva pensato che nel 2023 l’età di uscita dal mondo del lavoro sarebbe diventata più comoda per molti lavoratori. Una convinzione che man mano che sono passati i giorni è stata sempre meno solida.

E adesso che bisogna scontrarsi con la realtà della Legge di Bilancio, dalla convinzione si è passati ad una quasi disperazione. Infatti l’unica novità di rilievo del capitolo previdenziale nella Legge di Bilancio, nel 2023 sarà la Quota 103. Ma per come è impostata taglia fuori molti lavoratori. Così come sono esclusi anche molti lavoratori dall’APE e molte lavoratrici da Opzione donna. Ecco gli esclusi dalla pensione quindi, con tutto ciò che ne consegue.

La realtà della Legge di Bilancio

La realtà della Legge di Bilancio-proiezionidiborsa.it

Penalizzante la Quota 103, ecco per chi

Chi lo scorso anno non è riuscito ad andare in pensione con la Quota 102, potrebbe non uscire nemmeno con la Quota 103. Infatti tutti coloro che non sono riusciti a raggiungere i 38 anni di contributi versati utili e la Quota 102, nonostante avessero già 64 anni di età, adesso non potranno rientrare nella Quota 103 perché bisognosa di 41 anni di versamenti. Chi pensava in un passo indietro da parte del Governo si è dovuto ricredere. E non c’è niente da fare anche per chi non è potuto andare in pensione con la Quota 102 perché non aveva i 64 anni di età. Tutti coloro che nel 2023 si troveranno con 63 anni di età o con 64 anni di età e con 39 o 40 anni di contributi versati, saranno esclusi dalla Quota 103.

Ecco gli esclusi dalla pensione con Opzione donna

Opzione donna anche nel 2023. La misura è stata prorogata, ma chi inizialmente credeva di rientrare nella possibilità di pensionamento a 58 anni di età si dovrà ricredere. Anche con 58 anni di età e con 35 anni di contributi versati, niente Opzione donna. Questo, dal momento che la misura è destinata, a 58 anni, solo a chi ha avuto almeno due figli. Le lavoratrici che non sono diventate madri, che hanno 58 anni di età nel 2023 non potranno andare in pensione nemmeno con 35 anni di contributi. E nemmeno accettando il taglio di assegno che Opzione donna prevede.
Opzione donna anche nel 2023

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Non potrà mai andare in pensione nemmeno la lavoratrice con 58 anni di età e con due figli avuti, e pure con 35 anni di contributi versati, perché non rispetta una delle altre quattro condizioni alternative utili alla misura. Niente pensione a 58 anni con 35 anni di contributi versati con due figli avuti per chi non ha un parente stretto disabile da assistere (cd caregivers). Oppure niente pensione per chi non è disoccupata e non è assunta in un’azienda in crisi. E allo stesso modo niente pensione a 58 anni con 35 anni di contributi versati. A prescindere dai figli avuti per chi non è invalida almeno al 74%.

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