Non sempre si è consapevoli di avere alti livelli di zuccheri oltre la norma. Almeno nella fase iniziali, le malattie diabetiche spesso non presentano sintomi. Attraverso semplici esami di laboratorio è possibile monitorare la concentrazione di glucosio. In particolare sono questi i valori di glicemia che rivelano il pre-diabete o il diabete di tipo 2. Sottoponendosi alle analisi del sangue con regolarità si potrebbe prevenire o per lo meno ritardare l’eventuale insorgenza del diabete. E accade spesso che il prediabete si manifesti con maggiore frequenza nei soggetti in sovrappeso.
Nello specifico sarebbero maggiormente a rischio i pazienti che presentano una significativa quantità di grasso viscerale. Di qui la necessità di seguire un regime alimentare finalizzato al calo ponderale e alla riduzione dei livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi. A tal proposito la Redazione ha già suggerito ai Lettori quanti grammi di pane al giorno si possono mangiare con glicemia alta e diabete.
Di sicuro, seguire una dieta ipocalorica avrà immediati effetti positivi sulla regolazione del metabolismo del glucosio. Un eccesso di calorie e grassi insieme alla mancanza di attività motoria rientrano infatti fra le principali cause di diabete e sindrome metabolica. Pur tuttavia ecco di quanto scende la glicemia con pochi milligrammi di questo integratore naturale in breve tempo. Uno studio recente ha infatti confermato i risultati di precedenti ricerche relative all’assunzione quotidiana di tale sostanza. Così come giungono conferme in merito agli straordinari benefici di alcuni alimenti contro il rischio di diabete e ipercolesterolemia. Ad esempio, cotto o crudo quest’ortaggio autunnale aiuta a sciogliere le placche di colesterolo e a contrastare l’iperglicemia.
Ecco di quanto scende la glicemia con pochi milligrammi di questo integratore naturale in breve tempo
Indice dei contenuti
I ricercatori si sono chiesti se l’assunzione quotidiana di magnesio possa migliorare la risposta glicemica dei soggetti con diabete di tipo 2. Hanno pertanto somministrato una quantità giornaliera di 250 mg di magnesio a pazienti di età compresa fra 35 e 60 anni. La ricerca ha coinvolto partecipanti di entrambi i sessi con diabete di tipo 2 da almeno un anno che seguono terapie farmacologiche antidiabetiche.
Dai risultati della sperimentazione sono emersi dati incoraggianti relativi all’assunzione quotidiana di compresse di magnesio. A distanza di 3 mesi dal trattamento i risultati dello studio concordano con quelli di precedenti ricerche. Nello specifico, l’integrazione orale di magnesio ha determinato un miglioramento della sensibilità all’insulina pari al 10%. E inoltre ha favorito la riduzione dei livelli di glicemia del 37%. L’uso di integratori di magnesio potrebbe pertanto diminuire la resistenza all’insulina e favorire un efficace controllo glicemico in presenza di diabete di tipo 2. Prima di procedere all’assunzione di magnesio o di altri integratori si raccomanda comunque di consultare il proprio medico curante.