Ecco di quanto aumenteranno le pensioni nel 2022 grazie alla riforma dell’IRPEF  e alle detrazioni

vitalizi

A partire dallo scorso dicembre si sente spesso parlare di aumenti dei vitalizi e il motivo è legato all’entrata in vigore di diversi provvedimenti. In effetti gli importi delle pensioni quest’anno hanno subito (e subiranno) ritocchi per varie circostanze:

  • la perequazione al costo della vita;
  • la riforma delle tasse, ossia le modifiche apportate tanto all’IRPEF quanto al sistema delle detrazioni per redditi da pensioni.

L’insieme di questi elementi porta a un rialzo degli importi netti percepiti, anche se spesso si tratta di poche decine di euro. Ad ogni modo, volendo far luce sulla materia, ecco di quanto aumenteranno le pensioni nel 2022 per effetto di queste novità.

La rivalutazione automatica delle pensioni

Il primo aumento conosciuto nel 2022 è quello legato alla perequazione dei vitalizi. Si tratta dell’adeguamento degli importi all’aumentato costo della vita.

Per i primi 2 mesi dell’anno l’INPS ha applicato in via provvisoria un tasso pari all’1,6% dell’importo lordo mensile percepito al 31 dicembre 2021. Tuttavia, dal cedolino di marzo potrebbe arrivare il definitivo aumento all’aliquota dell’1,7%, così come stabilito dal MEF a novembre. Quindi presto arriveranno anche i conguagli legati al passaggio dall’1,6% all’1,7%, ossia lo 0,10% di adeguamento per il mese di gennaio e febbraio.

Ad ogni modo, ecco di quanto aumenta una pensione da 1.000 o 2.500 e 3.500 euro per effetto della perequazione.

Ecco di quanto aumenteranno le pensioni nel 2022 grazie alla riforma dell’IRPEF e alle detrazioni

Un secondo aumento che dovrebbe entrare a regime forse dal rateo di marzo riguarda la riforma fiscale. Nella Legge di Bilancio il legislatore ha rivisitato scaglioni e aliquote IRPEF, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.

Dal 2022 le nuove 4 aliquote (rispetto alle vecchie 5) sono le seguenti:

  • 23% per i redditi fino a 15mila euro;
  • 25% per la fascia successiva e fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • 43% per i redditi oltre la soglia dei 50mila euro.

Quanto disposto dalle novità legate a fasce e aliquote porterà il contribuente medio a pagare meno tasse. Tradotto vuol dire che il cedolino della pensione porterà più soldi, esattamente quelli che non si pagheranno in tasse. I più fortunati riceveranno anche centinaia di euro in più nel corso dell’anno.

Il contributo delle detrazioni

Oltre all’IRPEF si faranno sentire anche le detrazioni. A titolo di esempio, da quest’anno la detrazione sui redditi da pensione fino a 8.500 euro sale a 1.955 euro e non può essere inferiore a 713 euro.

In definitiva, il combinato intrecciarsi di tutti questi elementi porterà a un rialzo dei vitalizi variabile da caso a caso.

Approfondimento

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