Dall’inizio della pandemia in avanti certi problemi sono stati sdoganati come strettamente correlati allo smart working. Si tratta forse di una forzatura, tenuto conto che già prima certe criticità potevano emergere per chi passava buona parte del suo tempo seduto alla scrivania.
Dal mal di schiena nella zona lombare ai possibili fastidi agli occhi a causa magari del pc, sono tutte situazioni di disagio che spesso sono la conseguenza di chi lavora molto in maniera sedentaria.
Tuttavia, è pur vero che molto spesso nella dimensione casalinga non si hanno arredi ideali per fare lavoro d’ufficio. In fondo, ad esempio, usare un tavolo da cucina nell’organizzazione della propria postazione lavorativa ha contribuito ad accrescere i rischi.
Ecco da cosa potrebbero derivare il dolore alle mani, al polso e al gomito e 3 rimedi naturali per evitarli
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La gamma dei potenziali fastidi, tra l’altro, è davvero ampia. Diventa difficile riassumere quanti e quali siano i rischi di lavori apparentemente poco dispendiosi sul piano della fatica fisica, ma che possono avere responsabilità diretta nel logorio fisico.
Chiedere ad esempio a quanti fanno costantemente i conti con problemi come il dolore alle mani, al polso e alle braccia a causa del lavoro al computer. La cosa da fare in questi casi è sempre riportare questi sintomi ad un medico e sentire il suo parere. Anche perché solo chi ha certe competenze è in grado di fare diagnosi accurate, su spie che potrebbero avere molteplici origini tra cui selezionare quella corretta.
Trovare le cause per trovare le soluzioni
Ci sono, però, degli accorgimenti che possono aiutare a limitare i rischi. Basta individuare le cause. E allora ecco da cosa potrebbero derivare questi fastidi e quali potrebbero essere i rimedi più efficaci.
La vera causa di questo problema, al lavoro o a casa, potrebbe derivare da posizioni di lavoro non adatte. Lo segnala Humanitas sottolineando come molto potrebbe derivare da un’errata collocazione degli schermi, scrivanie ad altezze improprie e strumenti non adeguati ad essere usati a lungo.
Si finisce così a colpire in negativo la zona “degli estensori”. La conseguenza sono i dolori alle mani (con particolare riferimento alle dita sul versante dorsale) e al polso. Viene anche coinvolto il gomito che riceve l’inserzione degli estensori, con possibilità che si inneschi una pressione sulla zona esterna. La conseguenza sono le epicondiliti, etichettate anche come “gomito del tennista”.
Per prevenire o comunque o comunque limitare gli effetti di questi problemi si dovrebbe:
- avere cura di sistemare la posizione di lavoro con schermi e tastiera all’altezza corretta, creando anche i presupposti per una seduta corretta. Sia, evidentemente, nella tipologia di sedia che nella propria postura;
- usare un mouse ergonomico, sincerandosi che sia sempre accanto alla tastiera in maniera tale da non avere sbilanciamenti nella posizione. Si può anche valutare l’acquisto di un mouse verticale;
- trovare il modo di sgranchirsi nelle pause o ritagliandosi dei momenti per poterlo fare. Meglio, inoltre, focalizzarsi sulla posizione di colonna vertebrale e braccia e sarebbe opportuno, secondo quanto si legge sulle pagine di Humanitas, variarla circa ogni 15 minuti.
Qualora il problema diventasse cronico è opportuno rivolgersi ad uno specialista che sarà affrontare la questione in modo adeguato.
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