Il reddito di cittadinanza è senza dubbio la misura che il Governo Meloni ha deciso di andare a ridurre, colpire o tagliare, per fare cassa e spostare le risorse risparmiate verso altre esigenze della popolazione. E già nella bozza della manovra di Bilancio dei tagli sono stati inseriti. Ma altri potrebbero arrivare adesso.
Sulle limitazioni del reddito di cittadinanza nella maggioranza sembra che non ci sia ancora una intesa di massima, come invece sembra sia stata trovata già sulle pensioni per esempio. Ecco cosa succederà a chi non ha 40 anni al termine del 2023. Questo non vuol dire che sulla misura venga fatta retromarcia sulle limitazioni carico dei cosiddetti attivabili. Anzi sembra più probabile che si arrivi ad una stretta maggiore, differenziando ancora di più la platea dei beneficiari proprio di fronte a queste limitazioni.
Ecco cosa succederà a chi non ha 40 anni nel 2023 per il reddito di cittadinanza
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Il sussidio tanto caro al Movimento 5 Stelle verrà profondamente modificato dal nuovo Governo e questo ormai è più che una semplice indizio visto l’operato per l’esecutivo. La bozza della Legge di Bilancio infatti ha introdotto la limitazione per gli occupabili. Oltre naturalmente a fissare la data di scadenza della misura, che dal primo gennaio 2024 sarà di fatto cessata. Per soggetti tra i 18 ed i 59 anni di età, la misura nella bozza della Legge di Bilancio è stata accorciata da 18 a 8 mesi.
Di cui 6 dovrebbero trascorrere con corsi di formazione da espletare obbligatoriamente per non decadere dal beneficio. Per famiglie al cui interno ci sono invece minorenni, invalidi o soggetti con almeno 60 anni di età compiuti, la durata del sussidio resta inalterata, anche se cesserà nel 2024 e quindi si tratta di percepire solo 12 mesi di sussidio. Ma come dicevamo le ultime notizie sottolineano la volontà del Governo di tagliare ulteriormente il reddito di cittadinanza, dividendo ancora di più la platea.
Ancora riduzioni di durata del reddito di cittadinanza
Se qualcuno si era già abituato alle novità 2023 sul reddito di cittadinanza potrebbe dover tornare a rivalutare la situazione. Perché sembra che i tagli alla durata del sussidio non si fermeranno solo agli 8 mesi per i soggetti che per età risultano occupabili. Infatti sempre proseguendo sulla linea delle limitazioni, il Governo starebbe per dividere la platea degli occupabili ancora una volta. Sempre tutelando le famiglie con le problematiche prima citate.
Per beneficiari, o nuovi richiedenti con età compresa tra i 18 ed i 40 anni, potrebbe accorciarsi a 7 o a 6 mesi la durata del sussidio. Un ulteriore taglio indirizzato come evidenza vuole, verso l’eliminazione del sussidio. Questo quanto prima a soggetti che potrebbero lavorare tranquillamente senza dover per forza di cose essere a carico dello Stato. Una nuova via dunque, che dividerebbe gli occupabili tra under ed over 40. Ecco cosa succederà a chi non ha 40 anni compiuti quindi nel 2023. Questo sempre che la proposta finisca con l’integrare ciò che era stato riportato nella bozza della manovra.