L’alimentazione è un aspetto fondamentale del vivere bene e un mezzo imprescindibile per migliorare la qualità della vita. In rete esistono decine di articoli su cosa dovremmo mangiare, su quali alimenti fanno bene e su cosa togliere dalla dieta. Pochi, però, analizzano gli orari migliori per mangiare. Oppure i peggiori. Ed ecco cosa potrebbe succedere se mangiamo tardi la sera. Una recentissima ricerca scientifica prova a far luce in tal senso e le notizie non sono buone per gli appassionati dello spuntino di mezzanotte.
Quando mangiare se vogliamo davvero dimagrire
Indice dei contenuti
Gli spuntini di mezzanotte o i pasti fuori orario sono abitudini molto diffuse. Spesso sono legate allo stress e a uno stile di vita troppo frenetico e impegnativo. Per fortuna esistono alcuni cibi che potrebbero darci una mano a ridurre i livelli di tensione e di conseguenza a vivere in maniera più equilibrata.
I motivi per provare a modificare il nostro stile di vita sono moltissimi secondo un team di ricercatori americani. In una recente ricerca pubblicata su una rivista specializzata gli scienziati hanno analizzato gli effetti dei pasti tardivi sul controllo del peso e sulla fame. E hanno scoperto che mangiare tardi potrebbe portare a bruciare le calorie molto più lentamente. Il tutto rallentando gli ormoni che regolano la nostra sensazione di sazietà.
L’importanza dell’equilibrio tra alimentazione e riposo
Mangiare tardi non sarebbe solo sbagliato se vogliamo ridurre il rischio di obesità e tenere l’appetito sotto controllo. Significa anche togliere tempo prezioso da dedicare al riposo. Dormire le ore giuste in base all’età e alle condizioni di salute è fondamentale quanto una corretta alimentazione. Altre ricerche affermano infatti che dedicare al sonno 90 minuti in più rispetto alle 7 ore canoniche potrebbe portarci a ridurre il consumo di zuccheri.
Ecco cosa potrebbe succedere se mangiamo tardi e come ridurre il rischio di obesità
Evitare i pasti fuori orario e dedicare il giusto tempo al riposto sarebbero i due poli fondamentali per ridurre il rischio di incappare in problemi di peso. A questi va aggiunto un terzo elemento fondamentale: l’attività fisica.
Non è necessario trasformarsi in atleti professionisti o impegnarsi in sessioni di allenamento troppo intense. Per mettersi al riparo dal pericolo obesità secondo la scienza potrebbero essere sufficienti circa 8.000 passi al giorno. Un’attività alla portata di tutti e che non richiede una preparazione di carattere agonistico. Camminare, inoltre, potrebbe portare altri importanti benefici alla salute generale dell’organismo. Ad esempio è stato dimostrato che chi cammina ogni giorno godrebbe di un umore migliore e avrebbe meno problemi con riflusso e apnee notturne.