Molte famiglie di studenti delle scuole superiori si chiedono se il contributo volontario che richiedono le scuole sia o meno obbligatorio. Perchè se si tratta di un contributo volontario, come viene chiamato, la scuola non dovrebbe presentarlo come vincolante per la frequenza. Ma molto spesso le istituzioni scolastiche chiedono di allegare la ricevuta di versamento alla domanda di iscrizione all’anno successivo. E questo manda in confusione le famiglie. Perchè non lo vedono come un versamento volontario ma estorto. Proprio per questo motivo occorre fare chiarezza al riguardo. Ecco cosa fare se la scuola nega diversi diritti allo studente in mancanza del pagamento del contributo volontario.
Il contributo è volontario oppure obbligatorio?
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La scuola fino a 16 anni è obbligatoria e gratuita. E lo prevede l’articolo 34 della nostra Costituzione e la frequenza, fino al terzo anno di scuola superiore, oltre ad essere obbligatoria è anche gratuita. Proprio in virtù di questi due principi il MIUR fornisce spiegazioni sul contributo volontario. E afferma che alle famiglie non può essere richiesto tale contributo con obbligo.
Gli unici contributi che possono essere richiesti sono quelli da rimborsare per l’assicurazione degli studenti contro gli infortuni o l’importo delle gite scolastiche. E questo rimborso è obbligatorio.Tutti gli altri contributi devono essere versati volontariamente dalle famiglie senza che la scuola faccia pressione al riguardo.
Il problema principale, quindi, è che le scuole tendo ad unire il contributo volontario a il rimborso delle spese sostenute. Rendendo, di fatto, il pagamento unico e imprescindibile. E proprio su questo fanno leva gli istituti di istruzione per “pretendere” il pagamento.
Cosa fare se la scuola nega gite e laboratori ai figli di chi non ha pagato il contributo volontario
Proprio per questo motivo, se la famiglia non paga il contributo volontario, non versa neanche la quota di assicurazione individuale contro gli infortuni. E se un alunno non è assicurato gli può essere precluso andare in gita scolastica. O l’utilizzo dei laboratori.
Come dovrebbe fare, quindi, una famiglia che pur volendo versare la quota di assicurazione, non vuole versare il contributo volontario alla scuola? Il MIUR scrive che è illegittimo subordinare l’iscrizione al versamento del contributo volontario. Pertanto la famiglia può tranquillamente chiedere alla segreteria quale sia l’importo dovuto a titolo di spese sostenute dalla scuola. Ribadendo che la scuola è obbligatoria e gratuita e questo è garantito dalla Legge. E a quel punto decidere se versare anche il restante contributo volontario (in tutto o in parte) o meno.
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