Stiamo prenotando le migliori destinazioni nella Penisola, magari scegliendo anche la camera d’albergo o del residence con panorama sul mare o vista monti. E prenotando un buon ristorante per passare una serata speciale.
Ma ci siamo dimenticati che abbiamo da poco acquistato un’auto ibrida o elettrica. Dunque, bisognerà occuparsi di questo aspetto. Ecco cosa dobbiamo fare per assicurarci l’auto elettrica sempre carica ed efficiente anche in vacanza.
La prenotazione furba
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Se andiamo in albergo, diamo la precedenza alle strutture che possiedono colonnine adibite alla ricarica in garage e informiamoci sui costi.
Anche alcuni residence sono dotati di punti di ricarica per l’auto elettrica. Ma, come accade spesso in Italia, bisogna prenotarli prima. E ovviamente ci saranno dei costi da affrontare.
Non dimentichiamo di prenotare le nostre ricariche notturne, se non vogliamo spendere troppo per farle altrove durante le nostre vacanze.
Quando siamo a casa, infatti, per ricaricare la batteria dell’auto elettrica o ibrida plug-in, basta attaccare il cavo alla presa che abbiamo fatto installare in garage. Ci vogliono otto ore, ma è sufficiente una notte per essere pronti e scattanti il mattino dopo.
Quando siamo fuori casa, invece, il Mondo si colora di green, ma il nostro portafoglio pure.
Ecco cosa dobbiamo fare per assicurarci l’auto elettrica sempre carica ed efficiente anche in vacanza
Per far ruggire la nostra ibrida in vacanza, se non abbiamo scelto una struttura attrezzata, dobbiamo andare nei parcheggi o nelle stazioni di servizio che sono dotate di sistema a ricarica veloce. In venti minuti, passa la paura di restare a piedi o quasi.
Ma diamo un’occhiata ai prezzi, non sono proprio tutti uguali. E ancora non basta. In Italia oggi i punti di ricarica sono poco meno di 20mila (19.350 secondo l’ultima rilevazione). Le stazioni di servizio sono 9.700. Solo il 32% dei parcheggi, purtroppo, ha le colonnine attrezzate.
Anche presso supermercati, cinema e centri commerciali si potrebbe fare di più. Sarebbe molto comodo ricaricare mentre facciamo la spesa o guardiamo un film. Durante la pandemia, si potevano realizzare migliaia di posti.
La distribuzione? È a macchia di lince
Inoltre, la distribuzione delle colonnine per la ricarica elettrica è a macchia di leopardo. Anzi, di lince, se vogliamo essere precisi: è concentrata tutta al Nord. In Lombardia ci sono 3.300 punti di ricarica, ma sotto Roma e Napoli la musica è tutta un’altra.
E poi ci dicono che ci sono gli incentivi. E che una volta acquistata un’auto elettrica, possiamo contare su un significativo risparmio sul carburante.