La carne è uno degli alimenti più consumati sulle nostre tavole. Il suo utilizzo nel corso degli anni ha visto delle trasformazioni, derivanti anche dalle variazioni socioeconomiche. Difatti, con l’innalzamento del tenore di vita, si è consumata più carne da parte della popolazione. Non tutti sono d’accordo con il consumo di carne. Negli ultimi tempi si è sentito sempre più parlare di dieta vegetariana o vegana. I vegetariani escludono dalla loro dieta la carne e il pesce, i vegani invece ogni cibo derivante da origini animali. La carne fa bene, ma bisogna conoscere la differenza tra la carne rossa e la carne bianca. I valori nutrizionali difatti variano in base al tipo di carne, al tipo di animale, la razza, età e dal colore che presenta. Esiste anche la carne lavorata, che è rappresentata dagli insaccati.
Ecco cosa contiene la carne rossa, perché limitarne il consumo preverrebbe malattie anche cancerogene e quali sarebbero le dosi raccomandate
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In base all’esposizione di una proteina che contiene il ferro, la mioglobina, la carne può risultare più o meno rossa. Si potrebbe fare questa classificazione:
- carni rosse: ne fanno parte ovini, equini, suini e manzo;
- carne bianca: animali come pollo, vitello, coniglio;
- carne nera: quella del cinghiale o selvaggina.
Che la carne abbia un alto contenuto di proteine è vero, ma questo non significa che debba essere consumata tutti i giorni della settimana. Nella carne sono presenti i nitrati, utilizzati per la conservazione della carne stessa. Agiscono come antimicrobici e conferiscono un sapore leggermente salato. Il mantenimento del colore tipico della carne è reso possibile anche dalla presenza dei nitrati, che fungono da coloranti alimentari.
Secondo alcune ricerche condotte dell’AIRC, i nitrati contenuti negli alimenti potrebbero subire delle alterazioni chimiche che li convertirebbero in sostanze dannose e potenzialmente cancerogene. Nessuna patologia esistente è causata dal solo consumo di carne rossa, ma gli epidemiologi hanno ipotizzato che la carne rossa insaccata sia più cancerogena della carne rossa fresca.
Perché limitarne il consumo
I cibi di origine animale contengono, oltre alle proteine, anche grassi saturi e il ferro. Consumarle con moderazione è importante per evitare un innalzamento di colesterolo, insulina nel sangue, infiammazione dell’intestino, sviluppo di tumori. Ovviamente bisogna precisare che chi consuma carne rossa in quantità massicce non è sicuro al 100% che sviluppi il tumore, si parla sempre di casistiche che variano di soggetto in soggetto. Sono solo raccomandazioni date sulla base delle ricerche effettuate nel corso degli anni.
Ecco cosa contiene la carne rossa, perché limitarne il consumo potrebbe ridurre il rischio di numerose malattie che sembrerebbero connesse all’abuso di carne rossa e lavorata. Si consiglia di consumare dai 110 ai 115 g di carne rossa, massimo due volte a settimana.
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