L’Agenzia europea del farmaco e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie hanno ufficialmente definito chi, come e perché deve fare la quarta dose di vaccino. Il farmaco ha ridotto drasticamente l’impatto della Covid 19 sui malati, e l’Istituto Superiore di Sanità ha deciso di adottare le linee guida decise in Europa. Quindi, ecco cosa c’è da sapere sulla quarta dose. Dovranno farla tutti? Questa domanda se la stanno facendo in molti, ma la cosiddetta seconda dose booster è in realtà raccomandata solo per alcune categorie.
La circolare del Ministero della Salute è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 13 aprile e spiega esattamente a chi si rivolge il secondo booster. Le persone attenzionate dalla misura sono principalmente coloro che hanno compiuto o superato 80 anni. Si aggiungono a essi gli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistite. E coloro che sono stati inseriti nelle cosiddette categorie a rischio, di età compresa tra 60 e 79 anni. Gli unici vaccini autorizzati per la quarta dose, al momento, sono Pfizer e Moderna. Quindi, il booster non sarà effettuato né con Astrazeneca, o meglio Vaxzevira com’è chiamato adesso, né con altri vaccini. Ma anche in questi casi, chi può evitare di fare la quarta dose?
Ecco cosa c’è da sapere sulla quarta dose del vaccino anti Covid per capire chi deve farla dove e quando
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La raccomandazione per la quarta dose, così come impostata ora, non si applica ad alcuni soggetti particolari. Nello specifico, coloro che sono stati malati di Covid 19 dopo aver ricevuto la prima dose di richiamo, ovvero la cosiddetta terza dose, non sono tenuti a ricevere la somministrazione della quarta. Si è stilata comunque una lista di priorità. L’ISS, l’AIFA e il Ministero della Salute hanno spiegato che al primo posto ci saranno i soggetti che non hanno ancora ricevuto la terza dose.
Allo stesso modo, sarà data priorità a coloro che hanno patologie croniche che compromettono in maniera marcata la risposta immunitaria. In egual maniera, la misura ricade su coloro che stanno seguendo una terapia farmacologica che provoca le stesse reazioni, come ad esempio la chemioterapia. Infine, priorità altissima anche per i pazienti che hanno avuto un trapianto di organi.
Chi si preoccupa degli effetti collaterali può stare tranquillo: non ci sarebbero prove al momento di controindicazioni differenti o superiori rispetto a quanto accusato dopo le dosi già somministrate. Quindi, ci si può aspettare arrossamento, gonfiore e dolore al braccio in corrispondenza della puntura, ma anche qualche decimo di febbre, che si riabbassa da sola. La quarta dose protegge dalle forme gravi del virus e anche dalle sue varianti principali. Per effettuare la somministrazione, devono passare obbligatoriamente almeno 4 mesi dalla terza dose. Per prenotarsi si può visionare la campagna vaccinale sui siti istituzionali della propria Regione di residenza, ma chi non vuole aspettare può anche andare direttamente in un centro vaccinale. L’adesione, infatti, è molto scarsa finora e non sono previste code, neanche per chi si presenta spontaneamente.
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