Ecco come spostare 9.000 euro dal conto oggi e ritrovarsi 10.000 euro tra appena 3 anni 

Ecco come spostare 9.000 euro dal conto-proiezionidiborsa.it

Se in generale avere i soldi fermi sul conto è da sempre considerata una scelta perdente, da un paio d’anni la decisione è anche disastrosa. L’inflazione si mangia la liquidità, che già pesa tanto di suo in termini di costi e mancati guadagni. Eppure sul mercato non mancano le occasioni di guadagno che consentono al contempo di parcheggiare i soldi senza vincoli gravosi. Ad esempio, ecco come spostare 9.000 euro dal conto oggi e ritrovarsi 10.000 euro tra appena 3 anni.

Nel dettaglio ci soffermeremo su uno strumento del reddito fisso che da mesi ha visto esplodere i rendimenti rispetto al recente passato, ossia i titoli di Stato.

Vantaggi e svantaggi dei soldi liquidi

Bisogna partire dal presupposto che ogni scelta comporta rischi e benefici.

Ad esempio la liquidità costa in termini di spese di gestione conto (tranne gli strumenti a canone zero) e imposta di bollo. Quest’ultima scatta quando la giacenza media trimestrale eccede la soglia dei 5mila €, per una spesa annua di 34,20 € per le persone fisiche e 100 € negli altri casi. Inoltre comporta la perdita di occasioni di guadagno anche su prodotti a rischio molto contenuto, oltre all’inflazione.

Di contro offre il vantaggio di avere i soldi subito disponibili, senza alcuna necessità di disinvestire prima e avere il contante disponibile poi. Quindi evita quelle spese di commissioni che tipicamente si sostengono prima di smobilizzare uno strumento finanziario. Vi sono tuttavia strumenti che non prevedono costi di gestione e sono sempre liquidabili (salvo prescrizione) a richiesta del titolare. Stiamo parlando dei buoni postali, i cui rendimenti dal 6 giugno sono aumentati su alcune scadenze.

Pro e contro dell’investire in titoli di Stato

I titoli di Stato danno modo di investire in strumenti finanziari garantiti, appunto, dallo Stato. L’emittente s’impegna al rimborso del capitale a scadenza al valore di emissione nominale, cioè a 100. Nessun problema, quindi, per chi compra a questo prezzo e porta il titolo a scadenza. Il capitale nominale iniziale torna indietro al termine dell’investimento. Il discorso è invece più frastagliato negli altri casi, dove tutto dipende dalla differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Qui si possono conseguire ricavi come perdite in conto nominale.

Inoltre fino a scadenza i BTP staccano di norma una cedola ogni 6 mesi, originando una rendita periodica. L’importo dell’interesse dipende principalmente dalla durata, dalle condizioni di mercato al momento dell’emissione e dal rating emittente.

Di contro prevedono commissioni di compravendita ed eventuali spese per l’allegato dossier titoli. Inoltre l’eventuale disponibilità immediata del capitale passa prima per la necessaria vendita dello strumento sul mercato alle condizioni allora vigenti, e solo dopo di poter disporre del capitale.

Ecco come spostare 9.000 euro dal conto oggi e ritrovarsi 10.000 euro tra appena 3 anni

Vediamo adesso quanto potremmo guadagnare investendo un capitale di 10mila € sul breve-medio termine. Per l’occasione abbiamo considerato il BTP con ISIN IT0005454241 che scadrà il 1° agosto del 2026 (quindi altri 3,11 anni residui). Sebbene si tratti di un Buono del Tesoro Poliennale, nei fatti questo titolo si comporta come uno zero coupon, ossia come un BOT. Infatti la cedola allegata al titolo è pari a 0,00%, quindi ogni 6 mesi non s’incassa nulla.

Tuttavia, il vero valore del bond sta tutto nella sua quotazione sotto cento. Stamane il titolo scambia sugli 89,54 centesimi, mentre tra 37 mesi circa il Tesoro rimborserà 100 ai titolari di questo bond. Tradotto, oggi basterebbe investire 8.954 € (più le commissioni) sul BTP per incassarne 10mila a scadenza, per un rendimento netto annuo poco sotto il 3,3%. Ovviamente ricordiamo che su cedole (in questo caso assenti) e plusvalenza vanno pagate le tasse. Al riguardo, la ritenuta fiscale di riferimento è del 12,50%.

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